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(Redazione) - Estratto dalla Raccolta di Giovanni Laera "Maritmie" (Marco Saya Ed., 2023), con nota di lettura di Annalisa Mercurio

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  Maritmie è l’ultima opera di Giovanni Laera pubblicata da Marco Saya Editore (collana Sottotraccia a cura di Antonio Bux). La Puglia, in questa raccolta, si fa canto di sirena, falda sotterranea, lingua subacquea. In questa soluzione salina si scioglie il verbo di Laera che evapora per tornare: un ciclo d’acqua e sale capace di asciugarsi sulla radice di un substrato dialettale dal quale Laera estrae musica. La seconda breve sezione della silloge è un cuore infantile osservato a distanza, il mistero di uno sguardo sottile e profondo, un intarsio dialettale di estrema eleganza che si fa proiezione di una terra apparentemente arida ma capace di generare frutti straordinariamente intensi. La padronanza della parola di Laera permette all’autore di accompagnare il lettore con leggerezza in una continua ricerca semantica ed emotiva. Allitterazioni, rime interne e baciate sono testimoni della volontà di mantenere salda la tradizione senza però rinunciare a un verso che suona estremame

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 14 - "Poesia degna e sobria": a proposito “Khamsin” di Maria Grazia Galatà (Marco Saya ed., 2021)

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A cura di Sergio Daniele Donati Nel 2021 è uscita per i tipi di Marco Saya Editore la silloge  Khamsin di Maria Grazia Galatà, raccolta che sicuramente si caratterizza per la maturità dei tratti stilistici e di contenuto.  Come altrove nella produzione copiosa dell'autrice, troviamo anche in questa raccolta il richiamo al dominio di una geometria del sentire, quasi ad una familiarità con l' aritmetica del sentire.  Già alla prima composizione della raccolta quanto sopra appare evidente.  Ne riportiamo il testo qui sotto ed è tramonto di un passo dentro ogni spina di spine  la fine di un luogo  la forma dell’angolo nel limite ignoto  e dimmi – le tue albe quali sono? La misura è già presente al secondo verso in quel passo che appare non incerto ma cadenzato e diretto verso la fine di uno spazio ben delineato.  Una finis, un exitus, un tramonto  che trova specchio nella domanda finale, con una simmetria che non può non esser colta da chi legge.   E non si può non notare che qu