Quattro inediti di Francesca Innocenzi
la me bambina è trepida si sente vacillare senza appiglio il corpo è cosa che sobbalza lo sovrasta una cresta di vertigine. Quando il nastro della strada apre il fianco al litorale, lei si sposta sorpassa la linea del visibile. Pensa agli uomini che attraversano il mare uomini bambini facce allungate e scure con scosse senza gesto rovistano nei corpi, nervi cartilagini ossa in scampo di tramonto. Di qua e di là dei confini, dicono dilagano frontiere oscure e benedette dove asfissie e spasmi atrofie ecchimosi gelo sono vie per la salvezza. l’agorafobia percuote il ritmo del respiro come quando un flusso di luce si frantuma in singhiozzi di fotoni a intermittenza. La figlia corre al chiuso discioglie nei muri i segnali di nebbia. Il padre, racconta a diciotto anni si aggrappava ai pali per non seguire in quota gli aquiloni biancoruvido lascito di sangue. _____ NOTE BIOBIBLOGRAFICHE Francesca Innocenzi è nata a Jesi (Ancona). Laureata in lettere classiche, è dottoressa di ricerca in po