Sulla raccolta di Antonio Merola "Allora ho acceso la luce" (Taut ed., 2023) - nota di lettura di Sergio Daniele Donati
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Quando una giovane scrittura è capace di mostrare tutta la complessità e la potenzialità del gesto di scrivere diviene cosa di basso livello parlare solo dell'abusato talento poetico . In realtà facciamo nostro quel sostantivo quando ci rifiutiamo di soffermarci sui motivi della qualità di una scrittura . In altre parole si parla di «talento poetico» quando si vuole passare ad altro lasciando però all'autore uno svogliato complimento, come labile traccia. Non è questa l'etica de Le parole di Fedro , non è questo l'approccio che questa pagina ha nel marcare il rispetto che porta per gli autori di cui si occupa. Per questo motivo solo non dirò - lo sapete la "litote" è la mia figura retorica preferita - che Antonio Merola è poeta di talento, pur essendolo senza dubbio. Cercherò invece, e spero di riuscirci, di delineare per voi i motivi per i quali questa sua scrittura - mi riferisco alla raccolta "Allora ho acceso la luce" (Taut ed., 2023) - m