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Due poeti allo specchio (Davide Cortese e Sergio Daniele Donati)

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  Di Davide Cortese - inedito 2023 Questi versi non faranno tremare la mafia non sono scomodi, non attaccano il potere. Non concorrono in alcun modo alla fine della guerra. Sono bellamente inutili, è vero. Cosa farsene di queste pagine gentili? Fiori di carta da infilare nei fucili? Di Sergio Daniele Donati - inedito 2023 A cosa serve un firmamento che inutilmente poggia sul piano inclinato dei nostri desideri? E che dire dell'ostinato progetto di dar senso ai suoni  che chiamiamo parole? Niente è più mafioso d'un verso incapace d'esistere senza scopo, così,  come esiste da sempre  la conta degli istanti  che ci separano dalla morte. ____ NOTE BIOBLIOGRAFICHE Davide  Cortese  (Isola di Lipari, 1974) ha pubblicato la sua prima silloge poetica, ES , nel 1998. A questo libro sono seguite le sillogi: Babylon Guest House, Storie del bimbo ciliegia, ANUDA, OSSARIO, MADREPERLA, Lettere da Eldorado, DARKANA, VIENTU (una raccolta di poesie in dialetto eoliano) Zebù bambino e Teneb

Uno speciale de Le parole di Fedro su Gabriele Galloni (con interventi di Annalisa Mercurio, Davide Cortese, Mattia Tarantino e Sergio Daniele Donati)

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Gabriele Galloni ritratto in foto da Dino Ignani Una Nota di lettura  di Annalisa Mercurio su "In che luce cadranno" (RPlibri, 2018) In che luce cadranno , nella prefazione di Antonio Bux , è stata definita ‘ un’opera d’arte priva di sbavature ’. Sono assolutamente d’accordo, ma vorrei anche aggiungere, che questa è stata per me una silloge di essenze . Per Galloni l’ignoto è una nuova nascita, un viaggio in un baratro luminoso in cui morti andranno a precipitare, un passaggio questo, che vorrei paragonare alla discesa uterina, alla migrazione tra l’altrove che ci precede e questa esistenza. Il poeta si fa placenta tra vita e morte, si fa materia sottile capace di assorbire suoni e luci tra mondi, si fa membrana in grado di raccontarci l’oltre, si fa velo nel quale avviene uno scambio osmotico di liturgie, di mancanze e di carne, accadimenti dei quali si nutre e a sua volta nutre. A Galloni pare non basti esplorare il mondo dei vivi, così in questa silloge capolavoro, ci por

(Redazione) - Estratto dalla silloge di Davide Cortese "Zebù bambino" (Terra d’ulivi edizioni) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Davide Cortese  - Ph. di Antonio Strafella Ve lo ricordate il poster degli anni '70 di opposizione al conflitto in Vietnam in cui era raffigurato un soldato colpito alla schiena con una grande scritta Why? Penso sia stato il poster più appeso sui muri delle stanze dei ragazzi di quella generazione e, ancora oggi, a rivederlo non si può non provare un piccolo brivido di memoria .  Ecco lo stesso piccolo brivido l'ho provato leggendo, con un gran sorriso, la silloge di Davide Cortese (Terra d’ulivi edizioni) dal titolo  Zebù bambino . Solo che al monito del poster si univa una parola molto pregnante.  Leggere, e farlo a fondo come la Redazione de LE PAROLE DI FEDRO fa sempre, la silloge di Davide Cortese , è un continuo esclamare tra sé e sé WHY NOT? - WHY NOT?  - WHY NOT? L'opera, in cui l'ironia è il collante principale, ma non certo l'unico, é una unica gigantesca esclamazione di stupore, un dire e dirsi, perché no? perché non ci si è pensato prima? Questo emerge g