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(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 16 - Sul delicato poetare di Floriana Porta

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A cura di Sergio Daniele Donati Parliamo tutti spesso di delicatezza , e di tale sostantivo facciamo l'icona di una certa poesia; un valore irrinunciabile a cui ispirarsi anche e soprattutto per contrastare le asperità della nostra vita quotidiana.  E a questa esigenza e falso archetipo di un poetare delicato spesso facciamo coincidere i nostri sogni e desideri, quasi che la poesia non avesse più la funzione di svelare anche la crepa, lo strappo e la fessurazione, ma solo di coprire ogni nostra titubanza e inciampo con un linguaggio di sogno.  Ebbene quella è la falsa delicatezza della parola, la trappola che evita di parlare del meccanismo che si rompe, si incaglia e non porta con sé a chi la riceve alcun valore. Poi -  fortunatamente - esistono poeti capaci di far emergere ciò che io chiamo la vera delicatezza , la fragilità e il valore di una parola cosciente tanto del suo limite, quanto delle sue potenzialità.  Una parola delicata non è mai coperta atta a nascondere il vero, è,

Le stagioni (quattro inediti di Floriana Porta)

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I dalla parola primavera nasce il candore che non può ferire inizia il mondo il mondo che cercavo e che è vivo in me II l’occhio si smarrisce nelle iridi blu di antiche lune questa è l’estate che deruba tutti i colori III l’autunno è un bagliore pungente è il colore fulgido con cui vorrei splendere IV l’inverno è pieno di te di sguardi stupiti sul mondo nel buio denso di minuscoli rifugi _______ Dice di sé l'autrice LA MIA POETICA Cos’è la poesia? Non ho mai sentito la necessità di interrogarmi su cosa fosse o sul perché fosse così importante farla, dal momento che è sempre stata una costante della mia vita – insieme al disegno – e quindi qualcosa di estremamente consueto e familiare. Credo sia impossibile riuscire a racchiudere in una definizione un’esperienza così complessa, parlo sia da lettrice sia da poetessa. Quello che so per certo è che ha una potenza invincibile, talmente potente che se si sfalda si ricompone non una ma infinite volte. E un’altra certezza che h