(Redazione) - La "parola seducente" di Gianpaolo G. Mastropasqua - nota di lettura di Sergio Daniele Donati a "Danze d'amore e di duende" (Puntoacapo ed., 2023)
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Gianpaolo G. Mastropasqua (foto tratta dal web) Quando la mia penna si tacita per dei mesi di fronte a un'opera che in tanti, e giustamente, si affrettano a commentare, non me ne voglia l'autore (o l'autrice). I miei sono sempre tempi lenti di rielaborazione, e soprattutto so che le parole, come la nostra prole, hanno bisogno di un luogo protetto e di cura prima che possano essere lanciate nel mondo. Questo per me è ancor più vero per la parola che commenta la Parola. È necessaria una sorta di elevazione per proferir commento su ciò che si reputa eccelso e, quindi, i tempi di una lallazione scomposta, non certo degna di pubblicazione, si dilatano. I motivi del mio silenzio di fronte a ciò che reclamerebbe, e ad ottimo titolo, commento possono dunque derivare anche proprio dalle linee di scrittura e dall'ammirato stupore che in me, lettore, suscitano. È una sorta di rispetto-allievo il mio, di respiro corto di fronte a un dire che ritengo maestro , che mi impedisce di