Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Barbara Rabita

Cinque inediti a quattro mani - di Barbara Rabita e Antonio Laneve

Immagine
Genio e stritolatezza  Quanti sbattimenti sotto il sole di giugno tra vestiti svolazzanti di signore in calore e zanzare come anaconde. L'uomo in camicia bianca è galante, versa il vino a tutte, il vezzo di una fossetta lo rende interessante. Si può fumare all'aria aperta, la donna si fa vento col vestito, scopre le cosce, spera in un approccio veloce. Soffocano tutti più o meno per il rigido protocollo e il sudore che cola alle tempie evapora in un raglio d'asino! Barbara Rabita e Antonio Laneve Prenditi il mio sangue  Tu mi hai dato onore e bellezza nella fragilità, cosa potevano pensare gli altri quando giocavamo al ribasso con le nostre anime facendo i giullari in compagnia per essere accettati, benvoluti mentre cercavamo la nota acuta per frantumare le vostre menti di gesso, le occhiate di circostanza, i sorrisi di plastica, le minigonne e i tacchi del sabato sera. E le risate goffe dopo una battuta non richiesta, l'ennesima che lasciava col fiato stanco, gli occh

Due poeti allo specchio (Barbara Rabita e Sergio Daniele Donati)

Immagine
La colpa La mamma indossa un orecchino tondo, con la clip. Afferra il fascio di capelli della figlia: un mazzo di cicoria da tagliare alla radice. Vuole plasmare quel fascio, una forma a lei congeniale. Tra le labbra strette tiene elastico e due pinzette, la fessura sottile degli occhi trattiene un moto di nervosismo, si bagna di una lacrima da sforzo. Così devo essere? Si domanda inconsapevole la bambina, teso il cuoio capelluto, artiglia il lavandino mentre oscilla sotto le mani sapienti della madre. Lo specchio riflette la loro immagine e una piastrella scheggiata, rimasta così dopo un silenzio durato troppo. Barbara Rabita - inedito 2022 Eppure Eppure sulle nuche dei nostri figli - che fummo; che siamo -  poggia una mano divina una carezza turchese che il nostro contatto di padri (di madri?) scimmiotta, imbranato.  Eppure nelle nostre pupille di genitori incauti e inciampanti brilla la fiamma  delle parole che ci si strozzano in gola per quel dono immeritato La vita, sì la vita, am

Tre poesie di Barbara Rabita

Immagine
  Agglomerati come siamo noi nel sonno sospesi solo sfere di illusioni morbide e ruvide al contempo riaccendiamo confini invisibili abbiamo bisogno di limiti navighiamo su foglie come siamo noi disgregati. ____ Indian summer Su questo terreno arso il debbio rilascia fumo intenso e ricordi incenerisce l'immagine della vergine innocente sotto fremono lapilli di vita da erodere. La quinta stagione sgocciola le ansie inizia un nuovo anno di torve inquietudini. Spero, m'insinuo tra i meccanismi degli inganni lubrifico lo sterzo per virare verso nord faccio strame di neve sporco bianchi sudari. ____ S'informano I gentili incroci che il loro destino da ora in avanti sarà parallelo e ai preamboli ci sarà obbligo di consunzione. NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Barbara Rabita coltiva da sempre una passione per le lingue straniere: prima di laurearsi ha trascorso un anno all'estero per apprendere la lingua tedesca; dopo la laurea e un lungo periodo di lavoro in azienda, ha deciso di dedic