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(Redazione) - Genere In-verso - 08 - ll gatto in poesia, simbolo del Femminino e della libertà

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  A cura di David La Mantia Rousseau: «Vi piacciono i gatti?». Boswell: «No». Rousseau: «Ne ero sicuro. È un segno del carattere. In questo avete l’istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai a essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno altri animali». Boswell: «Nemmeno una gallina, obbedisce agli ordini». Rousseau: «Vi obbedirebbe, se sapeste farvi capire da essa. Un gatto vi capisce benissimo, ma non vi obbedisce».   di  James Boswell Tratto da Visita a Rousseau e a Voltaire traduzione di Bruno Fonzi, Adelphi 1993) Libertà, dunque. Del resto, i Greci chiamavano il gatto “ailouros”, l'essere che agita la coda, estremo emblema di autonomia, di rispetto degli altri perché non interessato ad esercitare potere. Ma perché identificare i gatti con la figura femminile? Certo, sono oggettivamente belli, armonici, autonomi, liberi, alieni dal servilismo, affascinanti nelle loro pose, capaci di dare affetto e

(Redazione) - Muto canto - 10 - Ilio, Itaca e le ataviche origini della parola

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  A cura di Anna Rita Merico Muto Canto 10 : in cui si dice di Ilio e di Itaca, di ataviche origini della parola, di furti perpetrati e di ombre tessute al telaio. (di Anna Rita Merico) Trovarne l’inizio non fu semplice. Andò per incanti, soffi, malie, pause serene e intenti. Narrò di luogo in cui si mesceva impasto di maschile e di femminile, otri gonfi, melasse, principi e indistinzioni, offerte e mescite. E Penelope ancora non sa di Odisseo ad Itaca. Incontra il mendìco, già riconosciuto da Euriclea, nel precedente Canto. S’appressa il tempo de l’ultima notte concessa dal Fato ai Proci. Ogni respiro diviene doppio. Ogni passo è sospeso. Ogni pietra del Palazzo diviene muta spettatrice. I movimenti sanno di lama ardente. Atena scatena una folle risata che avvolge le involute dei Proci ignari e Teoclimeno prende a cantare per gl’Infelici colti da sciagura che ancora non vedono. Non vedono, ancora, architravi sporchi di sangue, né corpi squarcia

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Daniela Stasi con Sergio Daniele Donati

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  Nasciamo tutti col nostro Libro sotto il braccio e le sue regole per decifrarlo. Come in una infinita esegesi biblica, ciascuno è portatore di una propria esegesi della Verità. Perché la Vita non è statica e definitiva; e i suoi segni, i simboli e gli ornamenti Mosè li vide fare allo stesso D-o quando ricevette la Torah sul Sinai. Salmo 62 verso 12 "una parola disse D-o due ne ho udite". ____ Mi ha da sempre affascinata, il rapporto che il popolo ebraico ha stabilito con il testo biblico:  tanto da assumerlo a tratto centrale della sua identità. Ogni ebreo è rivolto all’indietro alla Rivelazione; guardando però al Futuro. Quanto più sembra fuori dalla Storia quanto più è nel suo farsi! L'interpretazione del testo sacro diviene così l'attualizzazione dell'assoluto. La lettura ebraica delle scritture può considerarsi come il nostro DNA : quello di tutte le possibili stringhe di significato e significanti; le infinite interpretazioni del testo sono le variabil

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Melania Valenti con David La Mantia

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  La vita dovrebbe finire con soffi di vento e rugiada. Solo soffi leggeri quando ancora c'è il sole. (Melania Valenti) Ecco, credo nei ticchettii, nelle impronte invisibili degli uccellini mai nati, nei cucchiaini di zucchero versati fuori dalla tazzina, nei pesticcii, nelle fatiche che non portano a niente. Credo a ciò che è inutile, alle allucinazioni, alla pace. (David La Mantia) _____ N.d.r:  I l dialogo è composto da testi totalmente inediti (2024) _____ MELANIA VALENTI - NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Melania Valenti è nata a Catania, dove risiede. Docente di Spagnolo, dopo essersi occupata di traduzioni per il Tribunale di Catania, consegue la Specializzazione per il Sostegno agli alunni con difficoltà, professione che svolge tuttora. Collabora con quotidiani e riviste on line e cartacee, blog di poesia e cultura. Già nella giuria di concorsi e premi di poesia, è nella redazione interna del blog Finestre, Lit-blog de L’Irregolare , da una idea di David La Mantia, e redattrice del

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Daniela Favretti con Anna Rita Merico

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  Son segni gli sfarfallii dei fari dietro e sopra scarabocchi precise le scie d’ aerei trofei di sguardi bocca incisa Sedare il metro imparare il sasso le cicatrici forano in alto il mio basso e ancora parole, ai bordi Matrici e forme fiori di dita che sia maledetta la via retta detta norme in vedetta il sovrano la Maschera dietro l’impegno Mentono in aria miracoli da trentadue giorni in una riga costretta fatica raccolta nel volo di ore ricordo, i disegni. (Daniela Favretti) da qui, angolo di onda, entriamo in un’energia e ne diciamo affinché  tutto s’impili nel ventre di una creazione fatta di visioni e di inciampi e un universo marcia intorno ai nostri pensieri e carte carte carte ne dicono profondità e ti sento scendere nel nudo del dentro e ti vedo catapultata nel vortice dell’esistenza mentre stani menzogne mentre sbucci un quotidiano impastato in baccelli spinosi Colore su colore, sformi forma e infili il deforme e annusi trasparenza e cobalto di sguardo. E vorrei che quello Hy