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Visualizzazione dei post con l'etichetta Muto canto

(Redazione) - Muto canto - 10 - Ilio, Itaca e le ataviche origini della parola

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  A cura di Anna Rita Merico Muto Canto 10 : in cui si dice di Ilio e di Itaca, di ataviche origini della parola, di furti perpetrati e di ombre tessute al telaio. (di Anna Rita Merico) Trovarne l’inizio non fu semplice. Andò per incanti, soffi, malie, pause serene e intenti. Narrò di luogo in cui si mesceva impasto di maschile e di femminile, otri gonfi, melasse, principi e indistinzioni, offerte e mescite. E Penelope ancora non sa di Odisseo ad Itaca. Incontra il mendìco, già riconosciuto da Euriclea, nel precedente Canto. S’appressa il tempo de l’ultima notte concessa dal Fato ai Proci. Ogni respiro diviene doppio. Ogni passo è sospeso. Ogni pietra del Palazzo diviene muta spettatrice. I movimenti sanno di lama ardente. Atena scatena una folle risata che avvolge le involute dei Proci ignari e Teoclimeno prende a cantare per gl’Infelici colti da sciagura che ancora non vedono. Non vedono, ancora, architravi sporchi di sangue, né corpi squarcia

(Redazione) - Muto canto - 09 - Radicali Mutamenti

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  A cura di Anna Rita Merico Muto Canto 9 in cui si dice di radicali mutamenti novecenteschi del concetto di realismo e di frenate utili allo scorrere delle immagini della mente, in epoca storica di iperrealismi e velocità assolute. Anna Rita Merico Robert Rauschenberg Retroactive I, 1964 -  Serigrafia. Hartford, Wadsworth Atheneum ( 1) GLI SCRITTORI Io scrivo in camera da letto col bucato in disordine, una culla e un bambino che strilla. Mio marito lo scrittore si tiene sedie di velluto dorato, un divano che costa quattrocento dollari, un tappeto da muro a muro, rosso fuoco, di pura lana, e una scrivania grande abbastanza da giocarci a biliardo. Io batto a macchina quattro copie, due a me e due al bambino per sbavarci sopra, in una postura propizia alla lista della spesa e alla scelta tra hamburger e platessa. Per caso Emily Dickinson scriveva poesie vicino alla pomata per gli sfoghi da pannolino? Elizabeth Browning smetteva di “contare i modi” quando Robert chiedeva un hot pastram

(Redazione) - Muto canto - 08 - Anime Baltiche

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  A cura di Anna Rita Merico Lì dove si dice di disseppellimenti di memorie e ondivaghe gelide realtà. di Anna Rita Merico Lascio che due testi si guardino tra loro e dalla piega del Loro sguardo ne tiro parola appena accennata. Dei territori europei del nord-est mi affascina la velocità dei passaggi della Storia all’interno del secolo andato e di come e quanto, ogni passaggio, abbia creato mutamenti radicali in generazioni di donne e uomini. S’affastellano, dunque, queste voci che ci giungono ovattate da una dimensione che, a noi, non è dato conoscere se non per flash, corrispondenze, archivi ora aperti, carte de-secretate. E li scorgiamo a narrarsi attraverso tracce e segni di fughe, di perdite, di dissoluzioni. Impigliati nei venti di una Storia che ha soffiato come buran incessante travolgendo sguardi e pensieri. Una Rivoluzione che ha ucciso i suoi stessi rivoluzionari e ha divorato occhi e bocche rendendo silenzi e mutismi. I testi in dialogo a specchio sono: un viaggio, quello d

(Redazione) - Muto canto - 06 - Mistica e Animali in Clarice Lispector

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  A cura di Anna Rita Merico Lì dove, decisamente fuori da luogo e tempo, accadono segni d’anima e, il dentro, s’appalesa in forme perturbanti. Clarice Lispector, una mistica contemporanea. Una scrittrice capace di addentrarsi nelle pieghe di stranianti, lancinanti, minute visioni aprendo varchi inattesi. Con quel Suo cristallino bisturi di precisione s’incunea nel minuto del piccolo e ne scava immagini come se lei fosse sempre lì a sgambettare all’interno di stracolmi trittici medievali. Con gioia urla l’alleluia per il volersi cibare direttamente della placenta  1 prima di scavalcare il noto ed addentrarsi nell’ignoto. Il viaggio affascinante che indica è racchiuso in un progetto di mistica all’inverso. Cerca l’è non nell’alterità del sacro ma nell’é del minuscolo della realtà vicina. Nel minuscolo della realtà vicina in cui la cosa (insetto, ricordo, respiro, immagine) è e abita il tempo. Tempo millesimale colto nella frazione all’interno della quale la cosa è . Albrecht Durer, Cer

(Redazione) - Muto canto - 05 - Mi ami? Vicissitudini d'amore oggi

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A cura di Anna Rita Merico Lì dove l’imprecisione di luogo e tempo lascia traccia e segno d’anima e, qualcuno, prende a dire il rocambolo d’ogni possibile narrazione. Sarebbe importante lasciar parlare i frammenti, quelli che vanno a sedersi nei confini liminari. Sono confini in cui le schegge visionarie si incistano tra cupezze e sogno, dando sostanza magica a desideri e paure. Emergono lì a baciare le soglie ove si liquefa ogni possibile cronologia. Sono le soglie in cui si svela la violenza dell’impossibile contenimento di ciò che ci tiene al mondo. Sono mefitici passaggi da cui si liberano collosi potenziali d’immaginazione. Hieronymus Bosch (1453-1516), particolare del trittico Giardino delle Delizie (1480-1490) Museo del Prado di Madrid Siamo fermi dinanzi ad un movimento claustrofobico. I corpi s’invischiano dentro le trasparenze dell’essere. Campeggia la ferita che, pur prosciugante, è abitata da amore. La parola ubriaca indica la distruzione del potere di essere in relazione d

(Redazione) - Muto canto - 04 - Moriamo di ciò che ci riduce - per Edmond Jabès

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  A cura di Anna Rita Merico Lì dove l’imprecisione di luogo e tempo lascia traccia e segno d’anima volta al Cominciamento, ancora. a Giuseppe Nisi che una sera scrisse, ascoltando Moriamo di ciò che ci riduce (1) per Edmond Jabès Stasera scrivo con la matita. Una matita perché non sempre ho tempo di lasciar maturare parola e, dunque, cancello grafite. Un poema racchiuso in un minuto libro di piccolo formato per squartare il senso dell’Opera Somma della poesia italiana. Tre intere cantiche tratteggiate in pochi bordi cogenti. Tralascio, volutamente, l’affondo del Maestro su Auschwitz, modello contagioso e il Male per ragioni legate a quanto Jabès stesso ci chiede: questi appunti… non vi è stato tempo a sufficienza per maturarli .   (2) Che tempo, per noi, sia. Qui si dice di parola che sbozza materia e giunge a luce allocandosi nel libro. C’è un tramonto ed un margine di lapislazzulo nel cielo che m’imbozzolano il sentire. Come pensare al Male in una durata serale come questa? Iniz