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Due poeti allo specchio (Annalisa Mercurio e Khan Klynski)

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Ceramica Artigianale di Antonella Giannuzzi Uno scritto a quattro maRi non ho più labbra da donare alla carne dopo aver nascosto tra trama e ordito i tuoi nodi scalzi non ho che vertebre di fango in attesa sul tornio; resti d'una voragine che non trovano balsamo negli spigoli della notte mentre un bruire d'anime segna inesorabili assenze dammi una bocca da imbastire ridente con la prudenza d'un rovescio di pioggia, fossi già morta cara tramoggia, come le lingue arrotolate al catrame in direzione ostentata e contorta, ciò che riposa nelle anguste cantine di certi borghi accarezzati dal bosco, quell'evidenza di rottami, due viandanti, che spreme sigarette sugli avanzi, fragili amanti lascio le vestigia la tenuta d'un coltello orfano di manico per le strettoie del silenzio e della parola ingoiata incisioni ridotte in cenere dall'aspersione del sale e dal mormorare scomposto d'atavici princìpi in un precipitare che strappa il sen