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Poesie di Elisa Ruotolo estratte da "Corpo di Pane" (nottetempo ed., 2019) - con nota di sergio Daniele Donati

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FOTO DI MAURO ZORER Siamo lieti di potervi proporre un estratto dalla raccolta di Elisa Ruotolo Corpo di Pane" (nottetempo ed., 2019). Come potrete ben osservare, sono poesie in cui la poeta parte spesso da un dato di osservazione personale che prende nello svolgimento della composizione un pieno valore universale, a tal punto che il suo vissuto pare sovrapporsi - ed è questo tipico di una poesia alta  - a quello del lettore, il quale ultimo, pertanto, si trova quasi a percorrere un cammino nella propria stessa interiorità. Nella poesia finale, di quelle qui presentate, poi, la poeta affronta il tema del perdono percorrendo vie del tutto originali, oserei quasi dire uniche. Se ne riporta qui sotto il testo. Tu devi perdonarmi l’amore tutto l’amore scomposto tutta la fantasia che ho impiegato. Tu devi perdonare molto – anche il miracolo. La poeta parte da un ossimoro concettuale potentissimo, quello tra perdono e dovere, quasi a dirci che esiste un'etica secondo la quale

Da "Midbar" (di Raffaela Fazio - Raffaelli Editore, 2019) - 02 - Agar

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  “ Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre d’acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il bambino e la mandò via. Ella se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. Tutta l’acqua dell’otre era venuta a mancare. Allora depose il bambino sotto un cespuglio e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d’arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il bambino!». […] un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del bambino là dove si trova […]» Dio le aprì gli occhi ed ella vide un pozzo d’acqua ” (Gn 21,14 ss). Non sento più l’urto dell’acqua nell’otre né sotto il calcagno il cammino. Il passo è vinto dal deserto. Ti guardo, sei il pegno di tutto il dolore. Non sento più l’orgoglio che mi perse. Tu riposa all’ombra del cespuglio non gridare. Non sento più cos’è essere madre. Solo il dovere di far finire il giorno - finzione di una meta? No, più niente. Perché allora riaffi

Poesie inedite di Lucia Triolo - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  C'è una forte presa di coscienza nella scrittura di Lucia Triolo , in questi inediti che siamo onorati di poter pubblicare su Le parole di Fedro . Una coscienza, dicevo, la cui origine appare essere nella stessa interiorità della poeta ma alloa stesso tempo nello spazio di una domanda costante fatta di assenza o di non-essere, come la composizione che esordisce con il potente verso la donna che manca in me , dimostra. Testimone e capace trascrittrice di uno dei più grandi afflati della poesia di tutti i tempi, quello che perennemente ci riporta a ricordare il peso e la presenza di un'assenza, l'autrice in questi tre inediti ci conduce per mano nella percezione di una evanescenza certo dai tratti lievemente nostalgici ma, allo stesso tempo, fertili e creativi.  (e il fiume scorreva il suo flusso mischiava le acque), dice la poeta nella poesia d'esordio e chi vi scrive non può non pensare quanto questo dire sia connesso ad un rapporto profondo, come la poeta dimostra di

Poesie inedite di Cristina Martini - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Quando la "brevitas" si congiunge in armonia con la "delicatezza" del verso - e oserei dire anche degli intenti, il simbolo si fa argilla capace di dire tanto altro rispetto a ciò che più facilmente evoca nella mente del lettore.  Per questo non bisogna  farsi ingannare dal "gioco delicato del petalo" e rileggere più volte le poesie che sono di tal fatta, per cogliere un centro palpitante e vitale in esse, qualcosa che va oltra l'armonia  sonora e timbrica per lasciare  spazio ad un contenuto  ricco e profondo.  È questo sicuramente il caso  delle poesie inedite di Cristina Martini che oggi vi proponiamo inviandovi a evitare una frettolosa lettura ma a voler soggiornare su ogni verso con attenzione per cercare di disvelare quel gioco che si situa tra armonia, delicatezza, suono e significato. Un vero piacere poter dar voce a poesie simili sulla nostra pagina. Per la Redazione de Le parole di Fedro il caporedattore - Sergio Daniele Donati

"Un tempo infinito" - Amore, tempo e morte nella lirica di Angela Anconetani Lioveri - Nota di lettura di Manuel Omar Triscari

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     In questa breve nota di lettura mi soffermerò su tre parole chiave: amore, tempo e morte. Tre monadi che nell’opera sono intimamente connesse e interdipendenti. In “ Solo orizzonte ” di Angela Anconetani Lioveri (Controluna, Roma, 2024) il contatto fisico con il corpo dell’amore è infatti già ricordo nel momento stesso in cui avviene ma è forse l’unico strumento, accanto alla scrittura, che ha il soggetto erotico per ingannare (solo per un attimo) la morte.  Nei frammenti di contatto umano tra due corpi che si amano (o che si sono amati) l’animo innamorato, preso da una passione che diviene folle anelito di eterno, annulla nella mente il senso del tempo e la presenza della morte. I momenti dell’amore sono quindi fuori dal tempo e sono gli unici istanti in cui il soggetto psichico domina la realtà e vive concretamente il sogno, l’illusione e la sospensione dei rapporti con il regolare fluire dei giorni.  Tuttavia il tempo irrompe con prepotenza anche in questo spazio d’amore fenden

Poesie inedite di Annalisa Barletta - con nota di Sergio Daniele Donati

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  Annalisa Barletta è poeta che Le parole di Fedro ha già con piacere ospitato ( troverete qui il link) .  La sua poesia è in piena evoluzione e crescita, come dimostrano i numerosi inediti che oggi abbiamo il piacere di proporvi, certi di un vostro apprezzamento.  Quella di Annalisa Barletta appare essere una poesia che, partendo dall'esperito giunge al simbolo, con una ammirevole e rara nonchalance attraverso l'uso di forme retoriche  quali  l'elencazione  e l'accumulazione capaci spesso di creare dei crescendo che lasciano al lettore una sensazione di dolce stupore.  L'uso sovente, poi, della prima persona singolare, appare qui più uno strumento di questionamento e domanda che un mero artifizio retorico.  In altre parole la poeta appare rivolgere ad un Sé incerto la richiesta che la parola sia capace di sciogliere la domanda che le batte forte in petto. D'altronde nella poesia finale di quelle qui presentate la poeta chiarisce  ogni suo rapporto con par

Una poesia inedita di Elena Mearini - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Chissà se qualcosa di te resta avvicinabile come il randagio quando gli allunghi il pane oppure ti sei data tutta alla distanza della cenere dispersa -capita talvolta di vederti nel sottile dell’ostia o nella nuvola che disfa- crollo quando ti cerco e mi depongo dove il qualunque nasce. ( Elena Merini - inedito 2024 )    _________ UN PENSIERO "LIEVE"  DI SERGIO DANIELE DONATI     Assenza, perdita, abbandono sono spesso declinate in poesia attingendo al registro del dolore - ed è normale e giusto che così sia -  soprattutto se tali eventi sono legati ad un vissuto recente.  Allo stesso tempo la poesia che della ferita si limita a definire i contorni, lo strazio e la difficoltà ad esser vissuta, rimane spesso intrappolata in schemi stretti che lasciano al lettore un senso di amara solitudine e incapacità di trovare vie d'uscita, una sorta di asmatica apnea. Pare di essere in quei casi destinati solo ad un eterna assenza di vie d'uscita. Eppure l'essere umano - l

Tre poesie inedite di Barbara Rabita - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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        Barbara Rabita è poeta milanese di lunga esperienza poetica, capace di un approccio alla scrittura che si sa situare tra il simbolico e il descrittivo/rielaborativo dell'esperienza quotidiana.  Le sue linee poetiche, mai prive nel fondo di una seria e celata ironia, sono sempre del tutto particolari e, in un certo senso, sorprendenti. Oggi abbiamo il piacere, e l'onore, di poter pubblicare tre suoi inediti, tra loro diversi per struttura e tematiche, che rendono davvero bene l'idea poetica dell'autrice.   La prima, "Acciaierie Ovako e Imatra" , è una poesia che si struttura attorno alla rielaborazione pre-simbolica di immagini di un luogo capace di riportare a galla nella poeta - e sicuramente anche nel lettore, che pure quei siti non ha mai visitato - il legame tra luoghi fisici percorsi e paesaggio interiore.  Siamo di fronte a una densa scrittura di continuo scambio, quasi fosse una danza, tra esterno ed interno , quasi la poeta volesse trasmett

Sei poesie di Gualberto Alvino con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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      È sempre più raro riscontrare in poesia un incontro, che  dovrebbe invece essere felice, tra pensiero, simbolo e riflessione sull'esistenza. Questo può avvenire soltanto quando la scrittura poetica è accompagnata da una tensione alla conoscenza che non si privi di afflati filosofici e tendenze al ripiegamento positivo della parola su un questionamento che riguarda la sua stessa radice, funzione ed esistenza.  È sicuramente questo il caso della poetica di Gualberto Alvino in cui anche l'elemento meramente decrittivo - in senso più che positivo - degli esordi di alcune poesie è portatore di un altro fecondo.  Oggi abbiamo l'onore di presentarvi sei poesie del Poeta che a mio avviso hanno capacità di segnare tratti del tutto peculiari. Facenti parte, come si diceva delle  raccolte R[h]ethorica novissima - Il ramo e la foglia Edizioni, 2021 , e Sala da musica. Trenta lezioni di poesia amorosa -  Il Convivio, 2022 , le poesie che oggi presentiamo si caratterizzano per