Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Fedro e le parole degli altri

(Redazione) - "Soglie" (I Quaderni del Bardo ed., 2025) di Franco Manzoni – "La critica mimetica come forma d’arte" - di Marco Sbrana

Immagine
  Soglie di Franco Manzoni (I Quaderni del Bardo, 2025) è un’opera che restaura il senso della saggistica. Abbiamo un poeta che parla di poeti. Lo fa dal 2012 sull’inserto La Lettura del Corriere . Le recensioni che compongono l’antologia hanno lo spirito e la fulmineità della poesia. La poesia ragiona per significante, non per significato; è una ricerca, quella del poeta, della parola giusta, quella insostituibile. Una poesia che possa dirsi riuscita è quella dove ogni parola non potrebbe essere altra da sé. Lo stesso accade per la prosa saggistica di Franco Manzoni. È un progetto, il suo, di sovrimpressione, di sovrapposizione tra il detto e il dire sul detto . Come se, pare dire Franco Manzoni, l’unico modo per parlare di poesia fosse adottare la lingua della poesia stessa. Al che, nelle “ recensioni formato francobollo ”, ogni parola è collocata nel solo spazio che le è concesso abitare. Non esiste margine di sostituzione, di miglioramento; la parola critica, così come la pa...

(Redazione) - Walter Benjamin: L’Angelus Novus - di Donato Di Poce

Immagine
«La critica cerca il contenuto di verità di un’opera d’arte, il commentario il suo contenuto reale» Walter Benjamin, « Le affinità elettive » di Goethe, Scritti 1919-1922, tr. it. Torino, Einaudi, 1982, p. 179. Angelus Novus, Paul Klee, 1920 Premessa: W. Benjamin, (Berlino, 15 Luglio 1892 – Port Bou, 26 Settembre 1940), écrivain-critique , filosofo, nomade, solitario, anticonformista e antiaccademico, rabdomante di cultura viva, sensibile a tutto ciò che nell’arte richiama la realtà e reclama una definizione, figlio della cultura ebraica, amico di Sholem e appassionato di Kabbalà e di Scrittura (nonché lettore di Platone), sente l’esigenza di aprire un varco, nell’arte e nella storia, per proiettare l’opera creativa e la vicenda umana al di là del proprio orizzonte. Benjamin era Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica. L’uomo che osò uno stile nuovo, caldo come il sangue ed evanescente come il ricordo, presente come la realtà e visionario come il sogno, l’...

(Redazione) - "La bestia nera" - traduzioni da poesie di Keith Douglas dal libro “La bestia nera” (trad. tratta dal libro a cura di Mauro Barbetti "La Bestia Nera", Corpoll ed.)

Immagine
Keith Douglas è stato considerato un enfant prodige e un poeta rilevante da molti scrittori di lingua anglosassone, tra i quali T. S. Eliot, Ted Hughes e sua moglie Silvia Plath che ne curarono la prima edizione delle opere complete nel 1951, sei anni dopo la sua scomparsa, avvenuta durante i giorni dello sbarco di Normandia, a soli 24 anni. (Mauro Barbetti) _____ TESTI ORIGINALI IN INGLESE ____ MERSA (1) This blue halfcircle of sea moving transparently on sand as pale as salt was Cleopatra's hotel: here is a guesthouse built and broken utterly, since. An amorous modern prince lived in this scoured shell. Now from the skeletal town the cherry skinned soldiers stroll down to undress to idle on the white beach. Up there, the immensely long road goes by to Tripoli: the wind and dust reach the secrets of the whole poor town whose masks would still deceive a passer-by; faces with sightless doors for eyes, with cracks like tears oozing at corners. A dead tank alon...

Tre poesie inedite di Grazia Frisina - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

Immagine
  Davvero onorati di poter pubblicare sulle pagine de  Le parole di Fedro  tre poesie inedite di Grazia Frisina, poeta e autrice di narrativa di lunga esperienza.  Come potrete voi stessi percepire si tratta di poesie dai rimi serrati – come serrati sono gli accapo, a tratti quasi sincopati – che fanno emergere nelle fibre del lettore un continuo e dialogante questionamento.  Questo effetto di "dialogo in spazi ristretti" col lettore emerge anche dalla scelta di una quasi latitanza, una rarefazione degli aggettivi nelle poesie che vi proponiamo, cosa che, evidentemente, lascia spazio al lettore per una immaginaria risposta. Mirabile in particolare, a parer mio, la terza composizione – e con questo non intendo certo che altre non lo siano – in cui la poeta ci trascina nel dominio della parola , descrivendolo come luogo in cui sussiste un suono capace di "scompaginare" le leggi dell'alfabeto.  Il suono come elemento  quasi-estraneo alla scrittu...

Poesie inedite ed edite di Patrizia Bambini - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

Immagine
Un piacere vero poter pubblicare alcune poesie inedite ed edite di Patrizia Bambini , capaci di mettere in dialogo diretto un reale umano sempre battente e un simbolo che si fa - a tratti  -  canto e invocazione. Come vedrete sono poesie in cui ricorre spesso il termine " luce " che, tuttavia, assurge a significati e valenze differenti, così come significato diverso nei tre inediti ha ricorrente uso di stilemi e parole del registro e del dominio del " corpo ".  Corpo e Luce , per l'appunto, sono un binomio molto caro e, forse a tratti abusato, dalla contemporanea poesia, ma la delicata, anche se decisa, declinazione, che ne da in questi inediti la poeta colpisce il lettore, e a fondo. Una lettura da non perdere. Per la Redazione de Le parole di Fedro il caporedattore - Sergio Daniele Donati KINTSUGI Se tornerai a salvarmi con gli occhi saldi di chi sa cosa vuol dire il fondo, quella trincea scavata a mani crude dove si ricompongono i frantumi con colature giall...

Estratto dalla raccolta inedita di Annalisa Mercurio "I ritrovati" - con nota di Sergio Daniele Donati

Immagine
  "Questo progetto nasce dal fatto che, a pelle, ci sono persone che penso di avere già incontrato, in altri tempi, altre vite, quelle che penso siano anime antiche.  Sto stilando una lista delle persone che mi hanno dato questa sensazione.  Vorrei scrivere su ognuno di loro un flash che duri quanto il tempo impiegato a comprendere che fanno parte di coloro che chiamo I RITORNATI ". (Annalisa Mercurio) _______ ESTRATTO DALLA RACCOLTA ___ M. Emme dice di essere barocco. Ha l’impulso dei vent’anni e pupille d’altri mondi. Possiede una parola per ogni poro di pelle. A volte sputa lava che gli scorre nelle vene. Credo che altrove mi sia stato padre. ___ F. Effe , aveva sempre lo stesso cappello . Di sera Matera scivolava ai suoi fianchi e al mattino lisciava la pelle di tufo. Cercava di imbottigliare il canto dell’upupa per farne un talismano. L’ho sfiorato una sola volta. Viaggia spesso nel tempo rincorso dai gatti. ___ Volti Riconosciuti tra la folla alcuni dei miei volti,...

Il sogno di Joyce (un racconto di Goffredo De Andreis) - con nota di lettura di Cristina Simoncini

Immagine
  IL SOGNO DI JOYCE Un sabato sera di metà giugno, James Joyce – che ha una ventina d’anni o giù di lì – mentre sta entrando al Davy Byrnes per bagnarsi il becco, tenta di rimorchiare una pollastra. Le ronza attorno, propone una pinta al pub, fa lo spiritoso. Insomma, ci prova, ma non si accorge che nei paraggi c’è il ganzo della ragazza, un tipo irascibile, un attaccabrighe incline al pestaggio che, appena si accorge delle mire del giovane Joyce, lo stende con due cazzotti poderosi e definitivi. Potrebbe chiudersi qua, ma il tipo è una bestia e ha tracannato in eccedenza, quindi, non pago, continua a colpire con i calci, finché, di punto in bianco, come se si fosse ricordato di un appuntamento, si gira e se ne va, lasciando Joyce con due costole rotte, un polso slogato, profondi tagli agli zigomi e l’autostima sotto i piedi. Il ragazzo Joyce rimane a terra a lungo. Il sangue gli esce dalla bocca, avrà sputato uno o più denti, probabilmente. Non ce la fa a muoversi e nemmeno a chie...