(Redazione) - AJAR (luccicanze) - 01 - Ajar

di Alba Gnazi AJAR (1) Mandavano un'ombra strana, i raggi del sole, tra le tapparelle accostate: una curva a zig zag semovente, non inclusa tra le trasparenze dell'estate, serigrafava la parete, i quadri, le fotografie, cancellando qui e lì sembianze e colori, immettendone di nuovi. Anche lì arrivava l'odore del mare; spaesava il respiro tra le incisioni oblique di salsedine sulla pelle e sulle strade; indovinava il punto fermo del mondo attorno a cui tutto si dipana, racchiudendone i battiti, inventando geografie a inesatte solitudini. Quando parlò, non fu per dire. Fu per custodire, nel retroscena del Sé offerto, il suono integro della sua voce. Lesse sul muro, fra le interlinee del buio, il brusio delle maree, il cuore antico degli alisei, l'occhio bianco di Tiresia che tutto vide: anche lì, anche quel corpo, anche l'accesa quiete del tempo intanto. Quando si alzò, non fu per andare. Fu per lasciare i tiranti dell'ombra allacciati alla sua assenza, che si f...