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(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 21 - Una recensione in forma di lettere (parlando della poetica di Maria Allo e altro)

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A cura di Sergio Daniele Donati Milano, 01/07/23 Cara Paola, la tua lettera mi ha dato tanto da riflettere. Pensieri  che si sono stratificati su quelli già vivi a proposito della poetica di Maria Allo . Hai ragione: la dolcezza è uno dei tratti che più emerge nella lettura dei versi di Maria Allo.  E anche la delicatezza, che tu sai bene essere al vertice della mia scala etica di valori.  Il sottile, il delicato, la traccia lieve, seppure profonda, è ciò che, in fondo, cerco sempre nelle altrui scritture, perché in esse ritrovo tutta la saggezza dell'antico insegnamento che ci porta a non cadere nella trappola delle apparenze, specie delle parole.  Tutto questo mi pare emergere sempre tra i versi di Maria Allo ed avviene con una capacità espressiva senza pari, a mio avviso. Sul titolo della sezione "Carte sparse" della sua silloge Sul margine (Interno poesia) , anche io ho assaporato un richiamo petrarchesco, ma la suggestione è stata anche relativa al raccolto della par

(Redazione) - Specchi e labirinti - 20 - Una recensione in forma di lettere (parlando della poetica di Maria Allo e altro)

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A cura di Paola Deplano Crotone, 07/05/23 Caro Sergio, eccoci qui a parlare della nostra cara Maria Allo.  O meglio, del suo libro Sul margine , da poco uscito per l’editore Interno Poesia. La dolcezza di questa donna riverbera nei suoi versi. Sono delicati, come è delicata lei. Una delicatezza tutt’altro che lagnosa ed effemminata, però. Del resto, è una forte donna di Sicilia, che abita presso l’Etna e ne ha ereditato la bellezza e i bagliori. La prima sezione della silloge s’intitola “Carte sparse”. Come non vedere un chiaro riferimento al suo caro – al nostro caro – Francesco Petrarca? “Voi che ascoltate in rime sparse il suono…”. Anche lui comincia così, nel suo Canzoniere , che è forse uno dei più bei libri di poesia di ogni tempo. Tolgo il forse. E credo che lo toglierebbe anche Maria, da fine conoscitrice di letterature antiche e moderne qual è. Una donna colta, che però veicola la cultura senza presuntuosi strombazzamenti. Le letture di cui si è nutrita ammiccano tra le righe,

(Redazione) Specchi e labirinti - 09 - Si scrive radure, si legge vulcano (su “Radure” di Maria Allo)

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A cura di Paola Deplano È pastosa, la poesia di Maria Allo, con un bel sapore agrodolce di arance siciliane – le famose lumìe di pirandelliana memoria. Pirandello si sente, nel mite interrogarsi e vagare di questa scrittura, che è siciliana e cittadina del mondo. Si sente anche Quasimodo, ma ancor di più si sentono i panici poeti greci e latini che hanno fondato non solo la civiltà di Trinacria ma anche la personalità di questa donna pronta a mettere su carta – e bene – la sua personale idea scrittura. Il potere delle radici si sente forte e chiaro in queste pagine, in questi paesaggi che sono inequivocabilmente quelli che lei vede dalla finestra e che osserva nel proprio mondo interiore. Tuttavia queste radici, quasi per sublime paradosso, volano alte, altrove, verso il lettore sconosciuto, e gli lasciano qualcosa da riconoscere come proprio, con semplicità. Rivolgersi a chi legge e restituirgli, con altre parole, qualcosa di suo è il primo dovere del poeta, sembra dirci Allo in una d