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(Redazione) Specchi e labirinti - 02 - Invito alla lettura di Immanuello Romano, amico (?) di Dante

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  A cura di Paola Deplano Dante Alighieri, uno di noi. Anche lui aveva degli amici, come tutti. Guido, i’ vorrei che tu, Lapo ed io ( incipit dell’omonimo sonetto); «Casella mio, per tornar altra volta//là dov’io son, fo io questo vïaggio» ( Purg. II, vv. 91-92); E ravvisai la faccia di Forese. ( Purg. XXIII, v.48); Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Casella, Forese Donati ebbero l’onore di essere esplicitamente menzionati dall’Alighieri nelle sue opere, ma non erano, ovviamente, i suoi unici amici. Complici anche le peregrinazioni successive al bando da Firenze, egli venne a contatto con altri intellettuali che ebbe modo di conoscere ed apprezzare, legandosi a loro anche affettivamente. Durante il soggiorno a Verona, presso la corte di Can Grande della Scala, egli probabilmente conobbe e apprezzò Immanuello Romano, anche lui in esilio nella città scaligera in quegli stessi anni. Immanuello Romano , conosciuto anche come Manoello Giudeo o ‘Immanu’èl ben Shlomò ha Romì, figlio del