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( Redazione ) - Breve nota di lettura alla silloge "Nutrica” di Daìta Martinez (LietoColle Edizioni, 2019)

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  Leggere Nutrica di Daìta Martinez è in primis accettare un gioco di spoliazione della parola o, forse, un ritorno all'elemento ludico e sonoro della stessa, in cui la ricerca del significato è sempre sottesa ma, al primo approccio, lasciata sospesa.  Nutrica è la neonata ma anche il seno che nutre e così già dal titolo ci troviamo di fronte ad un famoso lacaniano dilemma. Quello su cui si fonda, secondo il grande pensatore francese, l'ambivalenza col materno per il neonato.  " questo latte, questo seno, che dà nutrimento, da cui dipende il neonato, è anche l'elemento su cui si fonda la dipendenza del neonato stesso e la sua sopravvivenza, il suo punto di debolezza; debolezza che si trasforma presto in ambivalenza del rapporto".  Già dal titolo dunque la poetessa sembra dirci del suo rapporto con la parola, della quale siamo tutti dipendenti,  perché ci creiamo attorno al linguaggio, ma dalla quale, inutile negarselo, tentiamo ugualmente tutti manovre, spesso poc

( Redazione ) - Su "Partiture di pelle" - silloge di Mattia Cattaneo, Architetti delle Parole ed. 2021

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Partiture di pelle, recente silloge del poeta Mattia Cattaneo ( Architetti delle Parole ed., 2021) rappresenta una sorta di viaggio musicale nel corpo della parola .  Già il richiamo del titolo della raccolta è portatore di un profumo particolare, dai sentori di cuoio e pelli, che tanto ricorda le botteghe artigiane in cui si conciano le migliori pelli per dei tamburi di pregio.  E l'artigianalità di questa silloge deve essere intesa qui nel suo significato più puro ed elevato;  ciò che richiama ad una abilità fina di modellare i materiali con perizia certosina.  È solo infatti di una raffazzonata idea d'arte pensare che essa esuli dall'idea di artigianato, che esorbiti dal rapporto profondo che ogni espressione artistica ha col corpo di chi si mette al servizio di una Musa. Ma leggendo Mattia Cattaneo è impossibile cadere in questa trappola, giacché l'autore stesso al corpo ci riporta sempre.  Parola come corpo, come pelle e midollo. E ci troviamo estasiati

Il Canto della Moabita

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  Esce per Ensemble ed.  " Il canto della Moabita" ,  la prima silloge poetica di Sergio Daniele Donati. Un percorso poetico tra sogno, silenzio e parola. Sinossi della silloge