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La colpa di Dedalo

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Ti avevo avvisato: il centro non sempre è caldo. Ciò che è certo è che pulsa sotto lo stimolo d'intenzioni e linfe collose. Sono trame, orditi antichi e intrecci che parlano  la lingua incomprensibile della fascinazione. E non ci resta che cullarci alla nenia, al suono consolatorio di un flauto che svapora e poi riemerge nelle memorie dei midolli, nelle stasi improvvise – quali brividi dona a un occhio bambino lo stupore dell'ovvio. Ti avevo avvisato, ma tu non ascoltavi, la mente persa nelle colle che avrebbero dovuto tenerti salde le ali nel volo. Dice il Mito che fu Sole a provocare la tua caduta – per altri la mia incapacità a trasmetter cautela – ma io non lo credo – non lo credo davvero – è sempre un'assenza la causa  delle nostre rovine.  La tua verso l'astro non fu attrazione; fu una fuga, un disincanto.  Fu la privazione d'amore per la penombra e il regno dell'evanescenza a spingerti in un  alto-basso , alla ricerca di rifugio alle tue paure, dove ri...

Icaro

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Henri Matisse -  Il volo di Icaro Non fu il volo, né le cere, né il mostro taurino, né il sole a gettarti a terra, Icaro. Furono i labirinti di tuo padre a lasciarti solo, là, in alto. Altri padri, Icaro, incapaci di creare il mito, divengono pomate per le ustioni dei figli, e proiettano ombre dall'alto sui loro giovani corpi perché non si sciolgano le cere. Altri padri, Icaro, posano sguardi nostalgici sui sogni dei figli e insegnano loro che la spezia del rimpianto (quanto basta) e l'assenza di vertigine sono l'essenza della pietanza, del volo a mezz'aria, che porta lontano. Altri padri, Icaro, non entrano nel mito e rinunciano a un nome sussurrato nei millenni e a vertigini a spirale, perché non sia il figlio vittima sulla croce d'un delirio che chiede un sacrificio salato al dio-mare dei sogni.