Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Antonia Pozzi

(Redazione) - Il Femminile - 03 - a proposito di Antonia Pozzi: poeta dell’infinito

Immagine
A cura di Patrizia Baglione Nata a Milano nel 1912 da una famiglia facoltosa, Antonia Pozzi studia al liceo classico ‘Manzoni’. Le sue possibilità familiari, offrono all’autrice molteplici stimoli culturali, tra i quali la frequentazione di un circolo sociale esclusivo e un palco riservato alla Scala. Antonia viaggia: Italia, Germania, Inghilterra; ma il momento davvero più felice della sua breve vita, risale nel 1930, quando decide di iscriversi alla facoltà di filologia. In questa occasione, avrà modo di conoscere i più importanti autori del panorama milanese, tra cui Vittorio Sereni; ma resterà particolarmente colpita dal docente di estetica Antonio Banfi, con cui si laureerà nel 1935. Abbandonati in braccio al buio monti m’insegnate l’attesa: all’alba – chiese diverranno i miei boschi. Arderò – cero sui fiori d’autunno tramortita nel sole. Antonia ama fare lunghe passeggiate, prende spunto dalla natura – cerca quei rari momenti di serenità. La morte, però, è un elemento ricorrente

Dialoghi poetici coi Maestri - 47 Antonia Pozzi, Patrizia Valduga ed io (un dialogo a tre)

Immagine
Canto della mia nudità Guardami: sono nuda. Dall'inquieto languore della mia capigliatura alla tensione snella del mio piede, io sono tutta una magrezza acerba inguainata in un color avorio. Guarda: pallida è la carne mia. Si direbbe che il sangue non vi scorra. Rosso non ne traspare. Solo un languido palpito azzurro sfuma in mezzo al petto. Vedi come incavato ho il ventre. Incerta è la curva dei fianchi, ma i ginocchi e le caviglie e tutte le giunture, ho scarne e salde come un puro sangue. Oggi, m'inarco nuda, nel nitore del bagno bianco e m'inarcherò nuda domani sopra un letto, se qualcuno mi prenderà. E un giorno nuda, sola, stesa supina sotto troppa terra, starò, quando la morte avrà chiamato. (ANTONIA POZZI) Vieni, entra e coglimi, saggiami provami… comprimimi discioglimi tormentami… infiammami programmami rinnovami. Accelera… rallenta… disorientami. Cuocimi bollimi addentami… covami. Poi fondimi e confondimi… spaventami… nuocimi, perdimi e trovami, giovami. Scovami…

Dialoghi poetici coi Maestri - 40. Antonia Pozzi

Immagine
  Innocenza Sotto tanto sole nella barca ristretta il brivido di sentire contro le mie ginocchia la nudità pura d'un fanciullo e l'ebbro strazio di covare nel sangue quello ch'egli non sa. Antonia Pozzi Santa Margherita, 28 giugno 1929 (Tratto da: Antonia Pozzi - Mia vita Cara Interno poesia Ed.  - 2019) Io non so della mia infanzia o forse ne nascondo le tracce nei punto e virgola della mia scrittura; fui invece statua di sale a lungo incapace di guardare avanti. E recuperai l'innocenza a tirar sassi nei fiumi per contarne i rimbalzi.  Ebreo ebbro nello strazio, puoi crederci Antonia, fui spesso, e tengo sempre un sassolino in tasca; che assorba lui il mio antico desiderio di evanescenza. Sergio Daniele Donati Milano, 18 maggio 2022 (Inedito )