Poesie di Nicola Manicardi - con nota di Sergio Daniele Donati

Ho impiegato tanto tempo prima di riuscire a commentare, con la mia solita balbuzie, queste poesie. Ed è inutile fingere: la causa di questo mio ritardo è un dato personale ed emotivo. Perché in queste linee poetiche vibra una città, anche se spesso in modo implicito, ed è una città, da me mai vissuta e solo visitata, ma dove la mia famiglia ha immerso le sue radici per cinque secoli: Modena. Ciò che riesce Nicola Manicardi a ridonare in queste poesie a uno che, come me, nasce e vive meneghino, ma non smette mai di ascoltare il canto delle sue radici "ghirlandine", è il sapore agrodolce della memoria altrui, dell'altrui vissuto per e in noi. Modenese era mio padre, non io, e, pur non essendo lui poeta, manifestava - molto meno io - la stessa dolce capacità di Manicardi di ridonare all'oggetto - ma anche agli oggetti e alle cose in sé - delle sue parole il senso profondo della loro esistenza, prima, durante e dopo esser diventati simboli. E questo è talmente moden...