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Due poeti allo specchio (Pietro Russo e Sergio Daniele Donati)

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Il mondo non ha bisogno del mio scontento ho visto quintali di pietre che uomini prima di me hanno eretto per sentire i Tuoi bisbigli nel vento Non partorisco nessuna divinità dalla testa, solo altri pensieri con cui imparo a patteggiare Nella cecità del cuore trovo un posto secondo solo ai seni di lei dove mi aggrappo in notti senza avvento Nella cecità del mio cuore dico Dovrei essere dove il mio cuore grida Vorrei essere dove il mio cuore grida come un motore che si ingolfa alla fine della giornata Pietro Russo - inedito 2023 Oggi mi s'è crepato il cuore; di nuovo. E non ho più nomi a cui mettere davanti un segno maiuscolo.  Chi vuoi che dia peso  alla preghiera di un uomo ormai a scadenza? Avessi come allora la potenza dell'urlo griderei al mondo: "io vado, non cercarmi più". Ma il passo s'è fatto ormai lento e cammino solo, con zampa di pachiderma, verso la terra promessa dell'oblio. Ricomponili tu - sì, tu che hai memoria dell'urlo -  i cocci di un v

(Redazione) - Sulla raccolta "Eppuru i stiddi fanu scrusciu" (Le Farfalle ed, 2022) di Pietro Russo - nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Già! Anche le stelle fanno rumore, ed è un suono che ci trascina lontano, o forse vicino, troppo vicino a noi stessi: così vicino che sentiamo l'impellenza della fuga.  Eppure chi sa restare all'ascolto di quel suono acquisisce consapevolezza di un eterno gioco tra il nostro desiderio d'evasione e la necessità di nutrirci di  - piccoli o immensi - altrove.  "Eppuru i stiddi fanu scrusciu" (Le Farfalle ed, 2022) di Pietro Russo, lo scrivo senza false remore, è una raccolta meravigliosa che ho tenuto al mio fianco a lungo prima di poterne scrivere.  Perché esiste uno iato che, benché sottile, si mostra evidente tra il godere del piacere di una lettura e poterne scrivere.  Il piacere non è la descrizione del piacere.  Eppure, Le parole di Fedro nasce come luogo di scambio e incrocio di parole e, almeno per chi ivi scrive, il tentativo di ridare agli altri il piacere della lettura è un quasi imperativo ineludibile.  La raccolta, si diceva, è meravigliosa per molti mot