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Horror Vacui (Inedito di Nerio Vespertin) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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"Horror Vacui" di Nerio Vespertin " Natura abhorret a vacuo " (la natura rifugge il vuoto): così recita l'adagio latino che si pensa essere traduzione di un pensiero di origine aristotelica, nata dal contrasto del filosofo greco con il pensiero atomista. Tale idea pare definire il vuoto o come inesistente o, quanto meno, subito colmato e riempito dalla natura stessa. Al di là della prova scientifica dell'esistenza del vuoto, ormai assodata da secoli, l'idea di una sorta di terrore nei confronti del nulla  ha avuto enormi influssi sia in letteratura che nell'arte figurativa, tanto da portare molta critica a definire come effetto dello stesso horror vacui ogni espressione artistica in cui è evidente una tendenza riempitiva. Si pensi ad esempio a molta della produzione barocca sia in poesia che in arte da molta critica anche recente  (vedasi Praz) in parte spiegata con una osrta di repulsione per il vuoto . Tuttavia assenza, vuoto, e tutto ciò che è de...

Echi di Fedro - Terza fase - 03 - Nerio Vespertin e Gianluca Garrapa

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Foto di pubblico dominio di  Patrick Tomasso  trovata sul sito  Unsplash maledire - dice  oggi il telegiornale non parlare ma masticare parole crude spezzate col coltello col martello non lasciar capire il senso - mai ma gridare, per dio gridare slogan squarcia gola squassare verbo soggetto complemento il dissenso farlo a pezzi piccoli col consenso col manganello e dire male ficcare parole dure in gola e bruciare, per mio per vostro assenso fumare la paura senza filtro e bruciare senza pensare (Nerio Vespertin) ma – dice nella questa oggi il telegio ritrosì della sera rnale a farsi notte non parlare bianca ma senso – mai solenne ma gridare mastens eroica notte icare parole in questo crudele crude slediezz soggiorno di stelle ate arole dure in gola perle adirate colmano il tramonto e uciare senza pensarebruci are, per mio per vos ora col coltello col brrepre squar cia martello nelle lunghe non , per dio gridare pez zi lasciar capire ore in cui si muore il squasnga ne...

(Redazione) - Nerio Vespertin: subappaltare il futuro - nota di lettura di Anna Rita Merico

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  Nerio Vespertin: subappaltare il futuro di   Anna Rita Merico Bella questa scrittura poetica che s’incunea nelle crepe del quotidiano rendendolo trasparente a sé stesso. Ne porta narrazione di battito e di vena pulsante capace di seguire dati e impulsi visivi impacchettati in lampi di sguardo. Sono lampi di sguardo posati su un volante, su di una sigaretta, su copertoni d’auto, su lampioni. E’ sguardo che tocca oggetti lasciandoli al loro posto. E’ realtà che tocca ma non è toccata. Qualcosa si è arreso alla realtà. Sono lampi accesi nel freddo di luce che trema, su un tempo sospeso, in un silenzioso urlo quotidiano impastato dall’immobile dell’infinita, snervante ripetizione. Parte IV Automatica automobilisti bloccati in un ingorgo-tangenziale di Bologna; primavera 2012. Speranza, si. Nel tritatutto dell’identico a sé, un filo torce idea di ciò che potrebbe, sarebbe, verrebbe, farebbe, sognerebbe, andrebbe. Tutto s’accuccia e si mostrano le brezze, i geli, gli alibi per ci...