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Stanze d'ospedale (quando il cuore urla, si confessa)

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LA NOTTE Eppure srotola qui - di notte - la sua armonia, lo strascicar di ciabatte, il cigolio della gruccia dell'ossigeno, l'assolo dell'anziano che chiama ” mamma ” - e il silenzio di velo che ne accarezza lo strazio. L'attesa - d'un giorno d'attesa - è qui narrazione solenne. Adesso, a occhi chiusi, la notte la puoi ascoltare. ALL'IMPROVVISO T'assale poi mesi dopo improvviso un pianto ché in camera c'era una voce  un urlo sgraziato tra l'extrasistole del mio cuore e mi diceva:  conta, contale tutte le separazioni della tua vita, le lacerazioni e gli abbandoni e i pugni ricevuti e quelli dati. Conta, contali tutti gli occhi sofferti di chi ti chiedeva "guardami" mentre tu sapevi solo tenere in equilibrio instabile lo sguardo vitreo sul tuo vuoto centrale. E io le contavo, una a una, e davo loro un nome perché nel rivederle il cuore,  sentinella stanca, non cedeva agli abusi  d'una memoria stuprata a colpi d