Cinque inediti di Maria Consiglia Alvino
Tav Mettimi come sigillo come sigillo sul tuo cuore sulla punta scrostata delle dita nelle pupille acinidivita ché duro è stare sulla soglia i piedi battono sulle lame dei giorni Non vi sono ritorni. Oceani nuovi rombano, è il sangue armonie insistenti di crome sonanti alle spalle coi sibili dei morti e il sole lievita lontano sui miei fiori neri, antichi. Chiudi, distendi la porta e ridi. Mettimi come sigillo sul tuo braccio mentre corriamo e andiamo oltre ἵοιην ἵοιην mentre sono alla finestra e la finestra sei Tu. Scosto gli orli, fuori piove. Questo gelo di dicembre. La sostanza è la luce chiara della polvere là sul davanzale. Sul muro di fronte seguo i fili dell’edera tenace le attese sempre-verdi gli intrecci delle trame. Se Tu sei Tutto cosa sono io quaggiù? Chiudo gli orli. Il giorno è breve, non lo posso sopportare. La città stride, la sera annebbia le risate. Posso scrivere, salvare le parole oltre-passare. Immagino un sorriso fuori gli orli, un vento cosmico di allodole