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Selezione di poesie di Elisa Ruotolo tratte da "Alveare" (Crocetti ed., 2023) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  ELISA RUOTOLO FOTO DI RICCARDO PICCIRILLO Esiste un modo di attraversare il grande mare delle voci poetiche contemporanee che è molto simile alla navigazione a vela, e in quei casi la prima qualità richiesta è sempre quella dell'ascolto.  Il mare stesso, ma soprattutto i venti, ci parlano e sta a noi decidere se lasciarci da loro trascinare, rinunciando alla meta per perderci dove ci condurranno oppure affrontarle de visu, controvento, magari con l'astuzia di chi conosce gli angoli esatti di un procedere di  bolina.  Quando poi si incontrano voci poetiche il cui richiamo ha il suono delle stesse profondità marine, la scelta è altra. Ci tufferemo per unire ai suoni visione   di ciò che quel richiamo ci propone o, al contrario, resteremo sulla rena a farci commuovere da un altrove limitrofo ma distante  mentre ci dona le sue narrazioni? Io non so nemmeno dire perchè,  ma nella lettura della raccolta "Alveare" (Crocetti ed. 2023) di Elisa Ruotolo , di cui oggi presenti

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 26 - Sergio Daniele Donati dialoga con la poesia "Ora scende nella terra" di Yehuda Amichai

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A cura di Sergio Daniele Donati Ora scende nella terra Ora scende nella terra,  ora è all'altezza dei cavi del telefono e dei fili della luce e dei tubi delle acque pure e impure,  ora scende nei luoghi più bassi,  luoghi inferi dove sono le ragioni  di tutto questo fluire,  ora è negli strati della pietra e delle falde acquifere dove sono i moventi delle guerre e le cause prima della storia e le future sorti dei popoli e degli uomini ancora non nati: mia madre, astronave di salvezza, la terra muta  in un vero cielo. (tratto da Yehuda Amichai - Poesie, Crocetti editore 2021 Traduzione di: Ariel Rathaus Prefazione: Ted Hughes) _______ Te lo dico in prosa, maestro mio, ché la poesia tace e la parola lascia solo tracce salate su un detto che non sa più esprimersi.  Lo dico in prosa, dicevo, perché  ogni discesa è pioggia e irrora i luoghi meno attesi, troppo adusi a un dire arido e di sabbia. Sono i luoghi che calpestiamo, distratti e immersi in un sogno che sgorga dalla nostra necess

Dialoghi poetici coi Maestri - 51. Ghiorgos Seferis

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La ragazza triste Sul sasso della pazienza sedesti verso sera,  e il nero della pupilla svelava il tuo dolore; e sulle labbra avevi la linea che trema nuda quando l'anima si fa arcolaio e pregano i singhiozzi; avevi in mente la melodia che muove alle lacrime eri un corpo che dall'estremità ritorna al frutto; ma lo strazio del tuo cuore divenne senza un gemito il senso che dona al mondo un cielo pieno di stelle. (da Ghiorgos Seferis - Le poesie Crocetti editore - 2020 trad. da Nicola Crocetti) Requie Chiedo requie e un silenzio  che copra di neve  il mio cuore, fessurato da quel ricordo. Vòlto il vólto a destra,  poi a sinistra a evitare - al centro - la dittatura  d'uno sguardo senza vita e mi dondolo nella spirale d'una preghiera  d'argento, d'una nenia d'ambra senza significato. Era là; sola,  con la sola compagnia di rame della propria solitudine; era senza scampo. E io non trovavo parola - né ci riesci tu - perché la parola è limite senza stelle, al nost