(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Vincenzo Thoma con Annalisa Mercurio
![Immagine](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisoZv126fm9sLu9Vu6YA_1Fh34B_3P1oxNoKPuMgyjfcYbLw8Ea5C6Az4RW500P68Qb04Ltv-0WhIfg7tNNToqZGPpfgaioobTCqmk3qb30i3ItgfAR897I9hqrU6kj_n7tFjRC5YhoeckaDX7ezaEH06ngR6UaZCyI95kEZF7m9nGxhGH47eUxfymos5X/s320/MERCURIO_THOMA.jpg)
Affondi nel ventre dei nostri giorni così come disgrazia di un'impronta d'ombra sulla neve e comprimi l'aria che ci serviva per far respirare quel che restava dei sogni avanzati da ogni notte che ci siamo pensati senza poterci nemmeno sfiorare ( Annalisa) non c’è averti più profondo di quando mi sei perimetro di niente attorno e spesso al buio ci rivedo assorti a fare coordinate della vita prima del tuo inatteso evaporare ai sensi alle speranze alle mie mani e ti ritrovo polvere sul tempo delle mie cose, tante ed inattese, e tu, fra tutte, ad evocarmi il mare che senza te non potevo solcare (Vincenzo) Sai, quando finiremo di lottare e di chiamare 'nobili' le guerre cadremo a croce su sabbie mobili per essere inghiottiti dai fantasmi dei buoni propositi che ardono – stanchi, emaciati– da che siamo nati e che si faranno poi brina e gelo soffocando le voci nei brividi opachi urleremo in seno a sconfitte e torneremo cominciando a dar vita a noi. A copie di quello che