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(Redazione) - Su "Dichiarazioni di guerra" di Jonathan Rizzo (edizioni Progetto Cultura, 2023) - nota di lettura con estratti dalla raccolta di Sergio Daniele Donati

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Jonathan Rizzo è poeta elbano di nascita e parigino per elezione. Il dato, ricavabile da ogni sua biografia, potrebbe apparire poco rilevante ai fini di questa breve nota di lettura, Invece a parer nostro, in un certo senso, né è il centro - o uno dei centri. Esce per i tipi di edizioni Progetto Cultura , infatti, la sua raccolta Dichiarazioni di guerra, che è formata di undici componimenti nei quali il poeta letteralmente e molto esplicitamente  dichiara aperto il conflitto con  un certo mondo (ma anche modo) poetico, o di contorno alla poesia...e non solo. Appare evidente che già la scelta del titolo ci trascina verso un modo  d'essere, forse prima ancora che di scrittura, che ha uno sguardo laterale e volto al passato.  Infatti la Dichiarazione di guerra   - così come la sfida a duello - è atto che si richiama ad un passato ormai lontano.  Gli attuali conflitti principiano infatti  per fatti concludenti e senza dichiarazioni di intenti.  La guerra ormai si fa, in altre parole,

(Redazione) - Un intervento di Anna Rita Merico su "Formulario per la presenza" Edizioni Progetto Cultura 2022 di Francesca Innocenzi

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Seguivamo Basaglia leggevamo Ronald Laing riflettevamo su Michel Foucault mentre giungevano ruggiti di bestie ferite a morte dalla vicina Real Casa di Aversa di Anna Rita Merico ______ Delucidazione (1) ma io ti dissi solo di voler dormire quando il tuo silenzio pesava come piombo. nell’aria si infittiva un tanfo di sciagura un nuvolo di mosche in me tornava. ho preso il diazepam, ti scrissi allora. da sinistra ogni uccello infido sfrecciava. un tuono di menzogna mi sfece come pazza nei gorghi da complotto della sera. Nell’andare della giornata, lenta e uguale alle altre, da secoli simile, ti dico d’un sonno che potente mi chiama. Ah! Il Sonno antico! Non dormiva, forse, Odisseo mentre la nave lo portava da Scheria a Itaca? Viaggio d’una notte su una nave carica d’ori preziosi. Era nave sollevata dalle acque e circondata da nebbie fitte. Odisseo dormiva. Su di lui Atena elmata vegliava traghettando il ritorno per il quale occorreva un’uscita da sé. Atena conteneva l’andare e l’uscita

(Redazione) - Estratto dalla plaquette di Francesca Innocenzi "Formulario per la presenza", (Edizioni progetto cultura, 2022) con breve nota di Sergio Daniele Donati

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Che dire di una scrittura che par costituita di fotogrammi in cui l'autrice, con maestria paragonabile a ben poche nel panorama contemporaneo, sa dosare le suggestioni (così come gli aggettivi) in modo che al lettore sia impedito di aggrapparsi ad alcunché? I tratti di Francesca Innocenzi in questa plaquette, apparsa per i tipi di Edizioni progetto cultura nel 2022, appaiono giocare su questa mancanza di appiglio possibile e la parola ci conduce, certo, ma nella consapevolezza che non esiste altra certezza che il  movimento della lettura. Oserei dire, se non rischiassi di dare a questa nota una enfasi troppo d'antan, che la scrittura della Innocenzi ha un che di montaliano nella descrizione dei luoghi e del portato psicologico che lo spazio ha in chi non solo lo occupa, ma lo osserva.  Nella scrittura di Francesca Innocenzi la visione si fa ricordo e il ricordo sensazione attuale, anzi attualizzata.  Quindi questa scrittura ha la facoltà di dare al ricordo tutta la potenza del