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Cinque inediti di Davide Colacrai

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Lessicografia della carne  (a tutte le donne che hanno conosciuto il malamore) Fiore di melograno/ fiore di casa mia/ gli ho dato la mia mano/ lui mi ha portato via/ fiore di margherita/ fiore di una bugia/ gli ho dato la mia vita/ è stata una pazzia   (1) La ricordo ancora, la notte che mi rubava gli occhi, grande come la mano che l’ha generata, tangibile come il dolore figlio, e senza stelle una notte che nessuna sillaba avrebbe potuto pesare nel suo trascendere ogni provenienza, già oltre a quello che stringiamo in fondo, o di lato, al cuore, e troppo vicina alla morte definita come un asintoto d’amore, un cirri di sangue, quasi una vena di traverso sul volto a mimosa di Dio, misurava i sogni solo se facevano male e quando. Pulsava il silenzio dove il mio nome era divenuto brina, tra le mani il legno del mio ventre ancora umido di liquido amniotico e contorni, si lasciava stringere come fosse la mia croce, con pudore e disperazione la lessicografia della carne in una lacrima. La ri