Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Gianni Antonio Palumbo

(Redazione) - Voci dall'Umanesimo-Rinascimento - 06 - Torquato Tasso e "l'ossessione dell'occhio che guarda"

Immagine
di Gianni Antonio Palumbo Voglio adunque che ’l nostro cortegiano in ciò che egli faccia o dica usi alcune regole universali, le quali io estimo che brevemente contengano tutto quello che a me s’appartien di dire; e per la prima e più importante fugga [...] sopra tutto l’affettazione. Appresso consideri ben che cosa è quella che egli fa o dice e ’l loco dove la fa, in presenzia di cui, a che tempo, la causa perché la fa, la età sua, la professione, il fine dove tende e i mezzi che a quello condur lo possono; e così con queste avvertenzie s’accommodi discretamente a tutto quello che fare o dir vole (B. Castiglione, Il libro del Cortegiano , con introduzione di A. Quondam, Milano, Garzanti, 1981, II, 7, pp. 128-129). Nella prima sezione del II libro del suo Cortegiano, affrontando il motivo delle circunstanzie, la cui lucida valutazione appariva costantemente sottesa all’agire del perfetto cortigiano, Castiglione pennellava una realtà, connotata − come già ampiamente evidenziato da Ame...

(Redazione) - Voci dall'Umanesimo-Rinascimento - 05 - La poesia di Giovanni Pontano

Immagine
  di Gianni Antonio Palumbo Giovanni Gioviano Pontano è figura chiave dell’Umanesimo aragonese e della letteratura umanistica. Fu segretario di Ferrante I d’Aragona e animatore, dopo Antonio Beccadelli detto il Panormita, dell’Accademia che da lui assunse il nome. La sua poesia, come evidenzia Sebastiano Valerio in Pontano lirico tra l’amore coniugale e la seduzione (contributo pubblicato in Il discorso della seduzione dall’antichità all’età contemporanea , a cura di A. Di Benedetto, A.R. Daniele e T. Ragno, UniorPress, Napoli 2022), “ha ricevuto negli ultimi anni nuovi studi e rinnovate interpretazioni, eppure, nel panorama della storia della lirica italiana, cerca ancora una consacrazione canonica, anche in ragione dello strumento linguistico, il latino, che il poeta aragonese adoperò in maniera esclusiva e originale, in un secolo, il XV, nel quale il bilinguismo della nostra letteratura dovrebbe essere considerato con maggiore attenzione”. Esploreremo, in questa sede, non il co...

(Redazione) - Voci dall'Umanesimo-Rinascimento - 04 - Il Marescalco di Pietro Aretino

Immagine
di Gianni Antonio Palumbo Tra le figure di ‘irregolari’ della scena culturale e letteraria cinquecentesca un ruolo di primo piano spetta a Pietro Aretino, l’“infame” per Anton Francesco Doni (si veda la monografia di Francesco Sberlati edita da Marsilio), o ancora il “flagello / de’ principi” come lo definì Ariosto nell’ Orlando Furioso , (46, 14, 3-4), perché con la sua penna mordace aveva il potere di consacrarne o affossarne la reputazione. Da figlio di calzolaio assurse a figura protagonista della scena letteraria, complice “un sagace adattamento alle opportunità nuove offerte dall’espansione accelerata, nella Venezia degli anni 1530” (Paul Larivaille), dell’attività editoriale. A Venezia era approdato nel marzo 1527, in seguito alle avventurose vicende che lo avevano visto allontanarsi da Roma dopo aver subito un attentato per volontà del datario pontificio Giberti, ed aver soggiornato a Mantova, dove aveva goduto della protezione di Giovanni dalle Bande Nere e poi dei Gonzaga. Pr...

(Redazione) - Speciale "I Romantici" - “Una partita a scacchi di Giuseppe Giacosa" di Gianni Antonio Palumbo

Immagine
  di Gianni Antonio Palumbo   GUSTAVE DORÈ - LE OCEANIDI I Romantici hanno aperto sulla nostra contemporaneità, hanno coniato mutamento radicale del modo di sentire e pensare mondo. La Redazione de Le parole di Fedro ha progettato uno Speciale sui Romantici mettendo a fuoco taluni aspetti di Autori del XIX sec. Ad una fase di progettazione redazionale è seguita la stesura relativa agli Autori che ognuna/o ha proposto. Ne è nata una tavolozza di sguardi su quest’epoca e le sue innovazioni. Nulla di esaustivo ma, tutto nel segno del piacere della condivisione con Lettrici e lettori di Le parole di Fedro. La Redazione de Le Parole di Fedro _________  Giuseppe Giacosa (1847-1906) è figura che meriterebbe senz’altro maggior spazio e considerazione nel panorama della letteratura italiana del secondo Ottocento. C onosciuto per aver composto, insieme a Luigi Illica, i libretti delle opere La bohème , Tosca e Madama Butterfly , poi musicate da Giacomo Puccini, fu autore di cel...

(Redazione) - Voci dall'Umanesimo-Rinascimento - 03 - "L’Aminta" di Torquato Tasso: fascino e grazia

Immagine
  di Gianni Antonio Palumbo Nel 1939, il numero 33 del “Quadrivio” ospitava un articolo dello scrittore Dino Terra su L’Aminta a Boboli , recensione dell’allestimento della favola pastorale di Torquato Tasso nel “maggio fiorentino”, per la regia di Renato Simoni. Terra definiva l’opera, oltre che un capolavoro , il “ fragrante frutto dell’ultimo classicismo, dramma tutto soffuso dalla Grazia ”. Anche per Giosue Carducci l’ Aminta e ra un portento e del fascino di quest’opera non dové essere inconsapevole neppure il suo artefice, Torquato Tasso se definì le proprie, in un sonetto a Giovanni Antonio Vandali, “Ardite sí, ma pur felici carte”. Cantando questi “vaghi pastorali amori” egli era riuscito a trasfondere “ne le rive del Po con novell’arte” il culto “de’ greci antichi allori”. Una primizia che sapeva dunque di antico ma guardava alla realtà contemporanea, come evidenzia il bellissimo coro al termine del primo atto, dedicato al tema dell’età dell’oro.  L’opera è stata a ...