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Due poeti allo specchio (Luca Crastolla e Sergio Daniele Donati)

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variazioni di cielo: si addensa una remota promessa in terre mie olivastre di sereno appena ricucito dopo la finta pioggia caduta più nell’imbuto delle ossa che sulle strade, che sui favolosi capelli rampicanti dove la voglia si perse di sorridere per investire l'ultima moneta in una precoce, ardita demenza frontaliera del tuo nome incarnato chiuso nelle scontrose bivalve di una sirena Luca Crastolla - inedito 2023 Vidi allora in un volto di donna fate morgane e miraggi, effetti doppler di ciò che  - avvicinandosi - manifesta nel suono deformato desideri di fuga. Sogno   sogni davanti al pozzo nel deserto dei miei avi; là borbotta una voce antica dai sapori uterini e canta un canto eterno, mentr'io gioco giochi d'ignavia indegno - forse - delle mie stesse radici. Tu parli d'oliva io di carruba, figli entrambi d'antiche storie, della stessa domanda che ci obbliga a dimenticare nomi marchiati sulla pelle  all'atto della nascita, perché emerga in inchiostro a

Estratto da "Le sorti dell'incanto" di Luca Crastolla (Gattogrigio Editore, 2021) con breve nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  l'esordio torna, ci attraversa non la comprensione che cade di lato. Perdonate le paure, i rovesci delle paure le forchette, a rebbi dolci di fame pedalano la fortuna sui volti. L'urlo delle mani, il silenzio ha occhi colmi d'acqua Piovana la piccola morte negli anfratti. Penetrazione, alito di schiusa grappolo a grappolo. Grappolo a grappolo, nella supplica dello sconcerto si spegne il frastuono, lo stadio, le auto indirizzate la geolocalizzazione del sangue _________________ dispiace la miseria delle parole; l'aver confuso la lista dei doni con l'indice dei rendimenti; l'aver raccolto di fretta i calzini; l'aver scelto di tacere di nuovo la pelle come quando le stagioni erano poche, ma promettevano alternate partenze. Dispiace l'avere scelto la quieta natività sulle porte a soffietto dell'anno; l'esser scesi alla fermata sbagliata; l'aver ceduto il posto all'altro nello specchio che non si degna di uno sguardo. Dispiace la miseria del