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(Redazione) - Riflessioni, non recensioni - 15 - "I giorni dell’Ira": viaggio tra giustizia e vendetta: il dovuto riconoscimento, per non dimenticare

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A cura di Stefania Lombardi Il film “I giorni dell’Ira” non è solo un film western ma anche e soprattutto un ammonimento sulle conseguenze delle etichette che possono fare tanto male fino a giungere ad atti estremi. Si è spesso partiti dalle etichette quando molte cose son precipitate. Il protagonista di questa storia è Scott “Mary” (Giuliano Gemma), etichettato come “bastardo” e socialmente ostracizzato come “netturbino”. Costantemente minacciato, evitato, insultato. Ha il rispetto – ricambiato – solo delle prostitute, essendo stata sua madre, “Mary”, una di loro. Ama, non ricambiato, la figlia del Giudice della cittadina. Tutto cambia quando in quella cittadina arriva Frank Talby. Si presenta sicuro, sa il fatto suo e offre subito a Scott un piccolo lavoretto e la promessa di raggiungerlo in saloon a lavoro concluso. Non appena Scott lo raggiunge, incontra la resistenza degli avventori e dell’oste perché a loro ripugna confondersi con uno come Scott. Uno degli avventori sfida Frank

(Redazione) - Riflessioni, non recensioni - 11 - “Senthooram" (A Mango tree)” - Senthooram (Un albero di mango)

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A cura di Stefania Lombardi   Scritto e diretto da: Manjunathan Subramanian Lingua: Tamil (1) Sottotitoli: inglese Anno: 2018 ____ Per la prima volta in questa rubrica si parla di un corto sconosciuto in Italia. Lo faccio semplicemente perché è bello. Nessun’altra ragione. Il corto di 17 minuti parla alle nostre origini, alle nostre radici, al nostro legame ancestrale con la natura e di cui gli alberi ne sono simbolo e vita. Gli alberi con le loro radici nel passato e le loro fronde rivolte al futuro, alle future genti, sono passato, presente e futuro al contempo. Sono la Storia. Senthooram è un albero di mango centenario. Senthooram è anche una donna non più giovane che, con l’albero centenario, condivide nome, sorte, destino, vita. Sono profondamente legati e interdipendenti. All’inizio del corto Senthooram è la “old lady” senza nome trascinata fuori dalla propria abitazione, nella notte, da un bimbo, figlio di uno degli scagnozzi di un politico. Questa storia è anche politica e con

(Redazione) Riflessioni, non recensioni - 03 - Su "Excalibur", 1981

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A cura di Stefania Lombardi Anno: 1981. Regia di John Boorman. Con Nicholas Clay, Helen Mirren, Nigel Terry, Nicol Williamson, Liam Neeson, Corin Redgrave. Piccola nota di colore: ci sono Patrick Stewart e Gabriel Byrne prima che diventassero noti Parte personale/emotiva Sono particolarmente legata a questo film che vidi a scuola, da bambina, in una delle meravigliose ore di laboratorio congiunto in cui si univano due o più classi nelle attività: segnale dell’intensa e proficua collaborazione tra le docenti. Ne rimasi folgorata. Innanzitutto, per la fotografia e le atmosfere. Poi anche per le musiche; e mi resi conto di amare i Carmina Burana. Ricordo che cercai i libri da cui la storia fu tratta, non pensavo ad altro. Anche da adulta, nonostante i molti film visti, resto dell’idea che sia uno dei migliori film mai prodotti sul tema. In questo film storia e leggenda si fondono assieme in un tutt’uno vivendo di simboli, di archetipi, di universale. Tutta un’altra dimensione, ovvero: la