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Visualizzazione dei post con l'etichetta poesia

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 50 - Poesia (come "estensione del silenzio") e "sinestesia"

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  di Sergio Daniele Donati La poesia, sin dalle sue origini, si colloca in uno spazio liminale tra parola e silenzio. Cercherò con questo mio articolo di tracciare qualche linea di intuizione sulla relazione tra silenzio, sinestesia e parola poetica , senza alcuna pretesa di completezza, visti i nomi di coloro che nella storia del pensiero si sono occupati del tema con ben altre competenze.    La mia piccola tesi è che la poesia non sia solo atto di linguaggio , ma soprattutto evento creativo con un evidente effetto prolungativo del silenzio che precede (e abita) la parola.   In altri termini, è proprio la parola poetica a rendere, tra le altre cose, percepibile il silenzio, togliendolo dal dominio non solo del non-detto , ma anche dell'indicibile , e, in un certo senso trasformandolo in materia estetica .  Rainer Maria Rilke osserva: “ Il bello è solo l’inizio del tremendo ”¹, e in questa tensione tra parola e ineffabile si manifesta, a mio avviso, la p...

Quantica

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  Falsa la tenuta [refolo di vento e assenza di voci nell'arbusto sacro]. Si caglia il latte e il sorriso d'opale [un'ebete certezza dalla consapevolezza aquilina]. ______ Testo — inedito 2025 — di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Amerinda - 05 - Creo (Credo)

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  di Antonio Nazzaro ____ Creo en el abrirse de la ventana cada mañana como una sonrisa amada Creo en no creer en los dioses pero tengo una fe infinita en el otro Creo en no ser una bella persona pero el espejo lo sostengo Creo en el amar a una velocidad vertiginosa como un cantar bajo la ducha Creo en la poesía toda así como no recuerdo los nombres de los poetas Creo en la fuerza de la debilidad como un vestirse de desnudez Creo en las miradas de los ojos y no bajo las persianas del mirar Creo en la ingenuidad de la ignorancia como en el maravillarse Creo en no saber creer pero sé vivir ____ Credo all’aprirsi della finestra ogni mattino come un sorriso amato Credo di non credere agli dei ma ho una fede infinita nell’altro Credo di non essere una bella persona ma lo specchio lo sostengo Credo nell’amare a perdifiato come un cantare sotto la doccia Credo nella poesia tutta come non ricordo i nomi dei poeti Credo nella forza della debolezza come un vestirsi di nudità Credo negli sgua...

Due poesie inedite di Alfredo Panetta - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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I due componimenti inediti, Perli e’ Porceji / Perle ai porci e Muntagni / Montagne , di  Alfredo Panetta , che oggi vi proponiamo si collocano su poli opposti dell’esperienza poetica, ma proprio per questo si illuminano reciprocamente. 1. Perle ai porci Il testo è dedicato a Maria Chindamo assume la forma di una poesia civile, aspra e visionaria. La lingua calabrese accentua la crudezza delle immagini, mentre la versione italiana ne restituisce la forza in un registro forse ai più maggiormente accessibile. La violenza subita dalla protagonista diventa metafora di un mondo in cui Dio è “ assente ingiustificato ” e dove il male si incarna in figure mitiche e animali feroci. La poesia non si limita a commemorare, ma denuncia un sistema di potere e di omertà, concludendo in un silenzio che è complicità dei vicini. È un testo che trasforma la cronaca in allegoria, e la memoria in atto di accusa. 2. Montagne Il secondo componimento si muove in un registro contemplativo e cosmico. La n...

Sottopelle altra pelle

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Sottopelle altra pelle; non basta uno strato a difesa del mio nulla. Vorrei dire delle scaglie e degli sguardi persi  dietro l'illusione blu, ma è l'ora dell'oblio, di un suono d'oboe e del canto della Sirena a un mare senza Ulisse. ____ Testo – inedito 2025 – e foto di Sergio Daniele Donati

Tre poesie "genovesi" di Francesco Macciò - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Francesco Macciò , poeta ligure di grande spessore ed esperienza, ci ha fatto dono  di tre poesie scritte nella lingua musicale e nostalgica della sua citta: Genova; ne siamo davvero lieti ed onorati.  Il poeta qui costruisce attorno a una lingua poetica che si muove appunto tra il genovese e l’italiano, una tensione che non è mai meramente traduttiva, ma sempre dialettica, identitaria e fonica.  Le tre poesie qui presentate — Dal bar, A lengua, Bêuga tam-bêuga — offrono un percorso che va dalla scena urbana , all’ intimità linguistica , fino alla quasi-allucinazione simbolica , mantenendo però una coerenza stilistica fondata su ellissi, iterazioni e immagini taglienti, quasi a tratti scorticanti. Analizziamole separatamente. Dal bar La poesia si apre con un frammento di dialogo diretto, in genovese, che già contiene il nucleo tematico: la pioggia come condizione esistenziale, la mancanza di riparo, l’invocazione al cielo . Il bar diventa luogo di stasi e d'attesa , ...

Due poeti allo specchio (Alba Toni e Sergio Daniele Donati) - Dialogo della disappartenenza #2

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  L’estraneità alla luce e all’ombra parla sottovoce fuori da ogni radiazione elettromagnetica non sto ferma neanche sotto la pioggia se non per puro caso non ho processi da vendere regole da pesare pietre che tintinnano nelle tasche. Non ho scarpe bucate da riordinare per l’inverno collane da indossare terre dove tornare. Non mi rassegno. Perché è tutto così sbagliato perché lo è sempre stato mentre parlo neghi ogni evidenza e sei così intellettualmente distante praticamente non esiste motivo o presupposto che giustifichi ora e qui una reale appartenenza. Volevo mostrarmi una contadina mostrarmi una lavandaia mettere le mani sui nervi stendere sul filo da bucato tutti i capelli uno per uno. Ma stare è già un’esperienza privilegiata potrei essere l’ultimo esemplare rimasto in piedi da studiare che io non sfugga perciò che non sfugga al mio destino all’unica traccia all’orma sulla pelle che cammina in direzione ortogonale inversamente proporzionale a me che di mattina dormo e non mi...

Sei poesie inedite di Alessandra Paganardi - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Davvero lieti ed onorati di poter accogliere su Le parole di Fedro  sei poesie inedite di Alessandra Paganardi , poeta milanese che certo non ha bisogno di presentazioni.  Come potrete verificare, i sei inediti delineano un itinerario lirico coerente, ma mai monolitico, e stratificato, dove la memoria affettiva, la perdita, il tempo e la trasfigurazione simbolica degli oggetti quotidiani si intrecciano in una voce poetica intima e riflessiva. Il lessico, poi, alterna concretezza e rarefazione, con immagini che oscillano tra il dato biografico e la sua sublimazione metafisica. Il vestito blu e Il cappello azzurro ruotano attorno a oggetti indossati, con richiami evidenti al registro sensibile della vista ( colori ), che diventano emblemi della memoria e della relazione: il primo è un drappo che si dissolve nel bosco, il secondo un cappello che sigilla una sorta di passaggio generazionale . Entrambi i testi mostrano una tensione tra presenza e assenza, con una sintassi fluida...

Arco

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  Avevo fatto voto al bisbiglio,   al sussurro che incurva   il legno scuro del suono   sulla corda tesa del senso.   Ma ho smarrito   la punta d’ambra della freccia; un fossile di memoria   non può che restare al buio,   nella faretra del falso oblio. ______ Testo - inedito 2025 - di Sergio Daniele Donati

A proposito di "Il mondo come un clamoroso errore" (Pietre Vive Editore, 2017-2024) di Paolo Polvani - nota di lettura di Carlo Di Legge

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  Quando il piccolo volume di poesia di Paolo Polvani compare alla vista, lo fa senza dare nell’occhio; poi invece sùbito s’impone con una sua eleganza, emerge quasi come un retrogusto, con pregi dati anche dalla semplicità. Però già il titolo dichiara tutt’altre intenzioni, si potrebbe tentare di parafrasarlo con un altro titolo comunque noto, Il mondo alla rovescia . Ma sarebbe troppo breve, forse non un titolo abbastanza espressivo, esplicito, alla Polvani: l’errore, che il mondo è, dev’essere clamoroso . Infatti c lamoroso errore è espressione d’uso comune, ma con accentuazione più che lieve, che tien fede al linguaggio e al senso che l’autore ha confermato per tutte le sue pagine folte, generose di versi (5-40). Egli dichiara quindi, immediatamente, le proprie intenzioni: afferma come valori l’amicizia disinteressata, l’amore, la vita; compatisce il dolore dell’umanità e fa guerra al senso comune, quello cattivo perché la sua azione poetica, pur calcando a volte su certe par...

Poesie inedite di Marco Sbrana - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Siamo molto lieti di pubblicare alcune poesie inedite di Marco Sbrana , giovanissimo poeta e vivace e promettente critico, su Le parole di Fedro . Come vedrete sono poesie che lasciano poco spazio agli eccessi di una mediazione lirica e simbolica eccessiva, ma che, al contrario cercano nella necessaria crudezza di alcuni passaggi sia contenutistici che linguistici l'effetto di ancorare il lettore ad una realtà privata di inutili fronzoli descrittivi. Sono quindi poesie che manifestano una ricerca di un vero cui strappare i suoi veli protettivi, più che da ri-velare e che, quindi, non possono non poggiare su un dato anche etico preponderante e importante. Sicuramente pare a chi qui vi scrivere di poter scorgere tra i versi di Marco Sbrana una sorta di promessa di continuare a ricavare dalla parola il vero che emerge quando si evita di giocare eccessivamente con essa e, al contrario, ci si sa abbandonare a un dire che è trascinato dal flusso di una costante osservazione sul reale,...