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Poesie inedite di Arianna Tomassetti - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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    È sempre un piacere osservare la capacità di alcuni poeti di saper cambiare registro poetico, pur mantenendo alta e immutata la loro voce, senza perdere, in altre parole, la loro specificità nel momento in cui esplorano campi semantici e modalità espresive distanti tra loro.  È questa una qualità che, ad avviso di chi vi scrive, necessità di due ingredienti fondamentali. Da un lato un enorme rispetto per la parola e la sua "autenticità", dall'altro il desiderio e la spinta a sperimentarsi nel nuovo, nell'inesplorato. Di questa dote/qualità ed anche di un certo preciso, e sostenuto eticamente, lavoro sulla parola ci dona un ottimo esempio la poeta Arianna Tomassetti di cui qui ci onoriamo di poter pubblicare qualche inedito, invitandovi tutti ad approfondire la sua scrittura. Come potrete verificare la poeta sa alternare un dire simbolico e denso di richiami evocativi, ad un altro che appare più piano e, proprio per questo ci narra del simbolo stesso del vivere. ...

Due poeti allo specchio (da due raccolte edite di Gabriella Cinti e Sergio Daniele Donati)

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    SENTINELLA Per "Shomer ma mi llailah" di Francesco Guccini (tratta dalla raccolta " Madre" Moretti e Vitali ed., 2017)  Fu quella domanda-sentinella – che acqua trapelava come la vita – e il guanto dell’anima perdeva la tesa del tuo sorriso scivolato.   Dove ti prendo, se la nebbia si ammassa ai bordi del tuo sguardo? La stanchezza del salvare e cercare un antidoto di luce per infrangere i troppi arresti. Abbasso gli occhi per scorgere la stella donata, con parole da tenere nello scrigno. Mi appago dunque del gesto con cui ardo luce tra le tue dita, se ne cogli scintille –  tuo stupore di lucciole insperate. –    Sentinella guardiana del fondo, dello sciabordio del sentire, a guardia delle rotazioni della notte, prendi il buio plasmato nelle mani, fanne luce, fanne sostanza. Regala il riposo a chi se lo nega, generosa più della secca oscurità che ti tocca, guarda chi non sa guardare, presta le parole del faro, medica chi non conosce la natura de...

Il puzzle

  Foto di Davit Margaryan su Unsplash Sfioro con polpastrello incerto briciole scomposte di verità. Della vita percepisco il puzzle. Tessere di dolore cieco ne formano il perimetro; e donano limite e respiro allo spazio ancora vuoto di accordo e intuizione  di un nuovo sogno. _________ Testo — inedito 2024 — di Sergio Daniele Donati