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Due poesie di Alfredo Rienzi - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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È sempre un onore, e un piacere profondo, poter accogliere su  Le parole di Fedro  poesie di Alfredo Rienzi , poeta che da sempre ha l'attenzione piena della nostra Redazione.  In particolare oggi vi proponiamo due componimenti che, ad avviso di chi vi scrive, si muovono su linee poetiche e di pensiero di estrema profondità.  Nella prima assistiamo al gioco antico della manifestazione della parola la cui origine terrigna e sulfurea il poeta mette in esordio in evidenza. Ogni parola, sembra suggerirci Alfredo Rienzi , sorge coperta da una natura magmatica. E non inganni la prima persona singolare utilizzata, perché nel meraviglioso verso finale (... è la fine che ingravida il principio ) appare evidente la spinta del poeta a descrivere ciò che è per tutti, in relazione alla parola i cui elementi costitutivi non sono certo solamente luce, manifestazione, incontro.  Al contrario, rendere memoria al dato de-figurativo - o sfigurante - e frammentato di ogni parola, e farlo con la capaci

Tre poesie di Alfredo Rienzi tratte da "Sull'improvviso" (Arcipelago Itaca, 2021)

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Lieti e onorati di poter pubblicare tre poesie del grande poeta contemporaneo  Alfredo Rienzi tratte da "Sull'improvviso" (Arcipelago itaca, 2021) _____ Ci fu un problema di carne, e sangue che s’ostinava a volgere in acqua e da questa in aria (sostanza sorellastra del nulla) qualcuno, qualcosa, (vago, poco definito, appena più di un’ombra, premeva con blanda inerzia) voleva essere, ma si fermò. Non fu e nessuno ne seppe (a pagina 20 dell'opera sopra citata ) _____ ESTINZIONE   È oggi e qui tra noi l’Ordoviciano col suo corteo muto d’ammoniti le acque inferiori a ricoprire il mondo e tribù di dei incendiari a baloccarsi già con i lampi di tempeste gamma ed ogni altra specie d’ingiurie e cataclismi (a pagina 50 dell'opera sopra citata) _____ IL FUOCO E IL SUO CONTRARIO   V.  Ce lo siamo confessato le notti alterne delle estati Thomas – quando ci davamo convegno tra i detriti e la gloria – che anche noi, se avessimo saputo aspettare se solo avessimo av

(Redazione) - Di poesia, di poeti, di Custodi Acque fossili abbracciano la pioggia (di Alfredo Rienzi) - una nota di lettura di Anna Rita Merico

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Acque fossili abbracciano la pioggia (1) Acque fossili abbracciano la pioggia benedicente e calma: falsa laguna collegata al mare da un sommerso canale dal tempo in cui vacillarono i regni di Edom, senza cadere. Pare una donna, dal volto coperto, che oscuramente fissa nel calmo specchio d’acqua uno spazio screpolato incolore del cielo occidentale in equilibrio in mezzo alle colonne della misericordia e del rigore la sta osservando il poeta, l’iniziato al mistero minimale immobile, scolpito come l’alfa e l’omega sul marmo funerario ne riconosce il profilo dei seni e il fiato fecondante i nudi piedi e bianchi, sotto la palude di fango e siero, il profumo d’issopo. Solleva l’orlo della lunga veste: la pelle è cifrata da fuoco e morsi di bestie d’ogni specie: non una traccia venga cancellata non una parola vada perduta. ______ NOTA DI LETTURA (di Anna Rita Merico) Contenere l’acqua appena dopo un diluvio arcano, un diluvio colmo di esiti di Creazione. Lattea acqua di umidi tremori. L’acqua

(Redazione) - A proposito di Sull’improvviso di Alfredo Rienzi (Arcipelago Itaca ed., 2021) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Dice il poeta Alfredo Rienzi nella nota introduttiva alla sua raccolta poetica Sull'improvviso (Arcipelago Itaca ed., 2021) , della quale qui presentiamo un estratto: La vita è movimento e cambiamento: concetto banale ed elementare. Gli estremi del mutamento hanno, mutuando termini medici, la gradualità della lisi e la repentinità della crisi . Discesa e caduta. Sull’improvviso raccoglie una serie di testi e frammenti – vissuti, immaginati, proiettati – del cambiamento per crisi, fulmineo, talora drammatico, imprevedibile o imprevisto, esplorato prevalentemente in minus , per catabasi. L’accadimento improvviso e imprevedibile proietta il protagonista o lo spettatore al bivio tra la follia o l’accettazione. Tutt’altro che una resa, quest’ultima urla il suo tentativo di comprensione del lampo dell’evento, la ricerca disperante perché in apparenza vana, di un senso, che non può collocarsi che in territori esterni o complementari alla ragione. La poesia, quando, come in questa raccolta