Lamed (segni)

 

Lamed di Sergio Daniele Donati

È là il segno antico, il più antico.
Quello che mette in movimento 
serenità nascoste
- coperte dall'incertezza del vivere -
gli stupori di passi infantili 
in montagna
- e guarda il merlo
e il fischio della marmotta 
e dietro il tronco della quercia
ho sentito cantare un elfo -
È là dicevo la carezza del Maestro,
il sorriso che non retrocede
al vento freddo in faccia;
lo sguardo che sa
- che tutto sa -
dell'imperfezione del mondo
e si china a spostare
foglie morte
dal sentiero degli allievi. 
"Vai", ti dice,
"vai all'incontro con te stesso;
apri le mani e ricevi
e poi canta;
non dimenticare il canto
e trasforma".
E tu vai e lui resta,
guardia delle tue spalle, 
solo, a contare i passi
che spera che tu faccia; 
i passi che allora 
non ebbe il coraggio di fare,
e si segna il viso
col fango sul ciglio
perché resti segno
- almeno sui suoi volti -
dei limiti del suo insegnamento.

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