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(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 30 - Due brevi note folli - in dialogo metapoetico con poesie di Francesco Scarabicchi

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  A cura di Sergio Daniele Donati Francesco Scarabicchi ______ (...) Porto in salvo dal freddo le parole, curo l’ombra dell’erba, la coltivo alla luce notturna delle aiuole, custodisco la casa dove vivo, dico piano il tuo nome, lo conservo per l’inverno che viene, come un lume. (Francesco Scarabicchi da Il prato bianco, Einaudi ed. 1997) Che poi, Francesco, freddo e origine della parola coincidano come i lembi di un origami impazzito è forse vero.  A noi la cura degli spazi vuoti tra le lettere, in cui si insinua, come lama rovente, il dubbio del silenzio.  "Custodia" è parola sacra agli antichi, lo sai; e così io, alle volte taccio, reso inebetito dalla mole del fardello della sentinella. Restare immobili, lasciando solo al ventre la libertà di descrivere un cerchio protettivo e imperfetto -qualcosa deve poter sfuggire alla nostra illusione di controllo -  di suoni attorno alla parola che sorge, balbuziente e roca dal magma di un indicibile altrove. Un compito disumano. Eppu

Dialoghi poetici coi Maestri - 53. Francesco Scarabicchi (2)

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Una solitudine Che ne sarà dell'uomo paziente e solitario che vedo, rincasando dipingere un cancello? Tratto da Francesco Scarabicchi  «Il prato bianco» Einaudi editore (2017) Esili speranze cave Ho incontrato ieri per strada un uomo la cui barba non potrà testimoniare a discolpa d'una vita. Sergio Daniele Donati - inedito 2023 ____ NDR: Potrete trovare un altro dialogo poetico con Francesco Scarabicchi a questo  link

Dialoghi poetici coi Maestri - 37. Francesco Scarabicchi

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Da quel giorno Da quel giorno ogni giorno con te parlo, ma che dialogo muto, che silenzio dalla parte da cui non viene il vento. Tratto da Francesco Scarabicchi - Il prato bianco Einaudi editore (2017) Potrei declinare, Francesco,  in tutte le lingue conosciute ogni lemma che si è disperso  e diluito nel soffio di quel dialogo evanescente. L'assenza, lo sai, è la più ciarlona delle presenze; raramente tace per lasciare spazio al sospiro; allo spettacolo del presente. Non è più il silenzio  il mio problema; al contrario, è dirsi vinti da un nemico ectoplasmatico che mi sussurra parole di seduzione e poi svanisce, ridendo della mia incredula espressione. Tu sei il Maestro, Francesco e reciti in pochi versi i vocabolari della mia sofferenza. Sergio Daniele Donati - inedito 2022 ____ NDR: Potrete trovare un altro dialogo poetico con Francesco Scarabicchi a questo  link