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Dialogo allo specchio (Doris Bellomusto e Sergio Daniele Donati) - Calabrese / Ebraico

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  'U cori scavuzu cu vientu ca s'ammuccia e ca ti svesta,  magàra e santa l'arma tua morta si risbiglia, su juri a rasa a rasa e rinnini e cicali e frusciu i mari. Doris Bellomusto  - inedito 2013    _____ Il cuore scalzo, nascosto al vento, che ti sveste, strega e santa, la tua anima morta si risveglia e sono fiori a margine di strada e rondini e cicale e rumore di mare Traduzione dal calabrese di Doris Bellomusto    לב וחול הם רוח ביום מותך עבר שועל ואז היו כוכבים ודממה Sergio Daniele Donati  - inedito 2013 _____ cuore e sabbia sono vento il giorno della tua morte passò una volpe poi furono stelle e silenzio Traduzione dall'ebraico di Sergio Daniele Donati  

Due poeti allo specchio (Sergio Daniele Donati e Doris Bellomusto)

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Stillano le dita pianti di cobalto.                Dell'arciere      chi accompagna           la freccia blu      nell'ultimo           nero corso? (Sergio Daniele Donati - inedito 2023) Stillano le stelle pianti di luce. Non c'è ritorno per la freccia scagliata a mezz'aria, muore senza compianto e pena sparge nel blu cobalto della sera la mano destra che ha fallito il lancio. (Doris Bellomusto - inedito 2023) _____ NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Doris Bellomusto si è laureata in lettere classiche presso l’Università della Calabria, insegna materie letterarie presso il “Liceo G. Pascoli” di Barga (LU), dove vive dal 2011.  Non ha mai dimenticato né i suoi studi classici né le sue radici meridionali. Dalle sue inestinguibili nostalgie sono nate le raccolte di poesie Come le rondini al cielo , edizioni Tracce  (Marzo 2020); Fra l’Olimpo e il Sud,   Poetica edizioni  (Luglio 2021) e Nuda, Ladolfi editore  (Giugno 2022). ___ Sergio Daniele Donati (Milano 1966) - avvocato m

Due poeti allo specchio (Doris Bellomusto e Sergio Daniele Donati)

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Chi sono  non lo so  non chiedo niente  né temo nessun dio.  Dico a te chi tu sei  per me.  Sconosciuta anima  senza tempo né memoria  Daimon senza nome e senza storia  interroghi il mio cuore  muto e tocchi la corda  che non suona.  Forse sono la cetra  appesa al ramo  del tempo che non torna  e questa è una preghiera  vana e profana,  dedicata a chi cammina nell'aspra selva a cuore scalzo. Doris Bellomusto, inedito 2023 C'è un ordine nelle tre domande, un ordine che alle volte il vento scompiglia. «Chi sono»  allora sfoca nel canto  della nostra origine o nel futuro di passi, troppo incerti  per non dirsi neonati. Come te non so chi io sia né da quale argilla ormai crepata sia composto il mio pericardio. Per questo da sempre il mio sguardo si posa sull'Altrove che una palpebra,  mediterranea come la tua,  indica. Là poso il mio occhio stanco; sui deserti impolverati delle mie origini semite, e sento un canto, che pur ci accumuna, un fischio di falc

Sei inediti di Doris Bellomusto

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Vento e foglie morte Regalatemi vento e foglie morte e solstizi, eclissi di luna e sole l'intenzione di un amore inesistente e fragili istanti di meraviglia. Rosa, rosae Forse un petalo sgualcito si veste di rugiada per essere il mantello di una fata La tana della volpe Il graffio del tempo scalfisce i giorni, la tana della volpe li nasconde, astuta li consuma con lenta parsimonia ma il cuore non si sazia e resta ingordo. Non basta la somma dei giorni ci vuole il tempo eterno. Evoluzione Sono fatta di voli e cadute vanità e veleno vinti o avvinti i miei vasti desideri di cielo e mare covano senza voce fra l'ombelico e il cuore. La rivoluzione è un atto involontario. Nel lago del cuore Quante mute creature di cenere e vento nascondo nel lago del cuore? Quante sono le gocce che piove il cielo quando con tocco lieve la paura cede il passo alla nostalgia. La tenerezza La tenerezza non è tenue né lieve è il taglio obliquo che recide il cuore fraziona l'intero i

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 10 - Nota di lettura alla silloge "Nuda" di Doris Bellomusto (Giuliano Ladolfi Editore, 2022)

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A cura di Sergio Daniele  Donati Cosa sia la nudità lo sa la vita , che ai suoi esordi sempre senza veli si presenta. Lo sa l'essere umano che in quel lemma così breve mette ogni sua fragilità ed esigenza di ritorno alla sorgente di un dire non filtrato. E lo sa il poeta che, in tanto si sente attraversato da fenomeni più grandi di lui e costretto da limiti creativi, in quanto riesce a trasformare i suoni provenienti dalla sua balbuzie nel valore comunicativo di un inciampo prezioso.  Quando un poeta dichiara la propria nudità davanti al mondo, tutto il creato sensibile dovrebbe vivere un attimo di sospensione, denso di ascolto profondo, perché tale dichiarazione ha valore universale e riguarda la condizione esistenziale dell'uomo. Cosa sia la nudità sa sicuramente Doris Bellomusto , poeta che è stata capace di mettere nella sua silloge Nuda (Giuliano Ladolfi Editore, 2022)  ogni delicato passaggio che la descrizione di un essere umano privo di filtri necessita. La scrittura

( Redazione ) - Breve nota di lettura sulla silloge "Fra l'Olimpo e il Sud” di Doris Bellomusto (Poetica Edizioni, 2021)

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  Che il Mito, specie quello greco, sia talmente radicato nella nostra forma mentis è frase talmente ripetuta da perdere per i più il suo significato profondo.  E, d'altronde, siamo tutti così spesso intrisi di una idea fittizia di modernità che del nostro rapporto con il Mito ne facciamo locuzioni che nient'altro dimostrano che la nostra lontananza da una radice fondamentale del pensiero occidentale.  Il Mito viene in altre parole riletto in chiave moderna, o (odioso termine) rivisitato, come si visitano le vestigia di ciò non è più. Doris Bellomusto, autrice della silloge "Fra L'Olimpo è il Sud" (Poetica edizioni, 2021)  ci indica nel rapporto col Mito, un viaggio contrario, possibile e più autentico.  Quello di un Mito che non viene solo rivisitato ma di cui ci si riappropria completamente, verificandone poi i richiami e le pulsazioni nel nostro vivere moderno e quotidiano.  L'autrice riesce a svelare, in altre parole, quanto il Mito sia l'ossatura anco