Oblio - Odisseo a Penelope

Disumane, collose parole blu salgono le cortecce del cielo. Tu non sei più là ormai e quasi dimentico il tuo verde nome. Mi scordo il timbro cavo d'una voce barbara. Là, tra le foglie secche e parole sospese, io non ricordo più di dare al mio cuore - danzatore lunare - respiri di silenzio. E ho una paura nera, non proprio di morire, ma di lasciar segno. Ho paura che scordi piene promesse d'oblio - nelle notti di luna, falsi poeti dicon d'udir la mia voce, tra refoli di vento. Dimenticami; io sono ormai afono, muto, incapace di scrittura piena. Dimenticami; a nostro figlio dì della morte mia in battaglia. Dimenticami; togli la vita ad Argo perché l'attesa di nero cane - che torni un altro cane - insulta forte la fredda gioia di crudeli dei. _______ Foto e testo - inedito 2023 - di Sergio Daniele Donati