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Stasi

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È come un valzer il ritmo della stasi degli oggetti. Un tempo per osservare, un tempo per dirsi altrove, un tempo per tornare. Una penna appoggiata al tavolo è ciò che ha scritto,  ciò che non ha scritto, ciò che scriverà. Così la nostra esistenza tiene quel ritmo calmo, che nemmeno l'affanno, nemmeno il sigillo alla madre che ti guarda di lontano, riesce a coprire.  La vita è sempre in tre tempi; e ciò che è stato, e ciò che è, e ciò che sarà di un uomo che più scrive  e meno comprende; di un uomo che meno comprende e più scrive. Sergio Daniele Donati - inedito 2022 Foto di Noelle Oszwald

Stanze del velo

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Quante volte ho dimenticato, trascinato via dal sogno, che non c'è cielo più striato  di promesse color indaco che dire: "io proteggo". Là stava un filo teso  tra Oceano e Aldebaran; mi apprestavo a percorrerlo - il piede nudo e senza rete - sorretto solo dai graffi dell'abbandono Il velo copre - e la cecità sostiene - chi rifiuta la statua di sale alle sue spalle e porta - sulle spalle - il peso d'un futuro nemmeno intuito Ci volle il sogno   per trascinarmi via dalla litania che ripeteva solo il mio nome; dirsi per negarsi; dirsi  per negare il soffio dell'altrove. Il futuro non è l'attimo che segue - quello è il presente tra poco - Il futuro è il legame dorato con ciò che è bene resti  estraneo, per poterci dire vivi. E ci si allontana  dalla propria stessa ombra come s'allontana la cometa dalla propria coda; assenti a se stessi, finalmente. ______ Tutte le foto che hanno ispira