Echi di Fedro - Terza fase - 03 - Nerio Vespertin e Gianluca Garrapa




Foto di pubblico dominio di Patrick Tomasso trovata sul sito Unsplash




maledire - dice 
oggi il telegiornale
non parlare
ma masticare parole
crude spezzate
col coltello
col martello
non lasciar capire
il senso - mai
ma gridare, per dio
gridare slogan
squarcia gola
squassare verbo
soggetto complemento
il dissenso farlo
a pezzi piccoli
col consenso
col manganello
e dire male
ficcare parole
dure in gola
e bruciare, per mio
per vostro assenso
fumare la paura
senza filtro
e bruciare
senza pensare

(Nerio Vespertin)



ma – dice nella questa
oggi il telegio ritrosì della sera
rnale a farsi notte non parlare bianca
ma senso – mai solenne ma gridare mastens eroica notte
icare parole in questo crudele crude slediezz soggiorno di stelle
ate arole dure in gola perle adirate colmano il tramonto
e uciare senza pensarebruci are, per mio per vos ora

col coltello col brrepre squar cia martello nelle lunghe
non , per dio gridare pez zi lasciar capire ore in cui si muore
il squasnga nesarere verbo soggetto mossi da un letto
piccoli sloganas senso fumare la paura di luci spente
sen (non c’è più logica per questi tempi) za filtro
e gola complemento il disso farlo a non averci addosso
tro col consenso col mallo e dire male il senso di malevivere
ficca p che pure di in sogno*

(Gianluca Garrapa)

*questo è un modo di scrivere desiderante a partire dall’ottimo pre-testo di Nerio Vespertin: un gioco che non è ludico, ma libero e desiderante. Non va letto nel senso tradizionale del termine, così come una pittura astratta o cubista non può essere vista con sguardo figurativo. Per questo nel tessuto caotico della descrittura desiderante (infatti più che scrivere, il mio soggetto inconscio descrive il movimento della mano-mouse che fa il gesto bambino di costruire e distruggere, combinando e scombinando, unendo e disunendo, lasciando casuali isole di senso, di significato), si privilegia il significante, la forma, il suono dissonante, proponendo una pratica, anche laboratoriale, di liberazione delle proprie energie creative. Se il linguaggio è il primo sintomo del sistema omologante del potere, il gioco di distruggere e ricostruire il senso e la forma è, al contrario e in modo complementare, un desiderio di serenità caotica, di esperimento preverbale, di lucidità creativa nel gesto inconscio di uno pseudo infans (che non sa ancora parlare). Il piccolo sforzo consiste dell’abbandono dell’io durante la letturavisione e nel provare ad abbracciare il proprio soggetto desiderante: empatizzare con il caos meraviglioso in cui siamo immersi come esseri, semplicemente.
(Gianluca Garrapa)

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NOTIZIE BIOBIBLIOGRAFICHE 

Nerio Vespertin è nato in Abruzzo nel settembre del 1981. Si dedica fin da giovanissimo alla poesia. Trasferitosi a Bologna per gli studi universitari, entra in contatto con il mondo delle associazioni studentesche, collaborando con collettivi di scrittura/poesia e nel mondo delle riviste underground di Bologna. Nel 2010 si classifica nella rosa dei finalisti del “Premio Teramo” con il racconto “Tritone”. Nel 2019 è vincitore del premio “Coop for words” nella sezione de “Racconti dello scontrino”.
Dal 2015 al 2019 collabora con la community del Writer’s Dream, per la quale cura il podcast e due raccolte di poesie. Nel 2021 vince il premio di poesia “Città di Pomezia” con la raccolta di poesie “Vaste lande”. 
Nel 2022 entra a far parte della segreteria di Bologna in Lettere, festival multidisciplinare di cultura letteraria, con cui collabora attivamente. Nello stesso anno vince la settima edizione del Premio Nazionale di Poesia “Una poesia per Giulia”, con la poesia “Un peccatore”. Nel 2024 vince il premio “Tema Originale” con la sua raccolta “Il turista” al premio XXX Premio Nazionale di Poesia “Tra Secchia e Panaro”. Nello stesso anno entra nella redazione della rivista “Morel – Voci dall’isola”. Nel marzo 2025 pubblica la sua terza silloge, “Meccanica Umana Sintetica Automatica” con Selvatiche Edizioni.

Gianluca Garrapa è nato nel 1975 a Castrignano de’ Greci (Lecce) e vive a Empoli, counselor a orientamento psicoanalitico, conduce laboratori di scrittura desiderante; lavora come facilitatore di lingua italiana per stranieri; si occupa di radiofonia, scrittura cromatica e desiderante, comicità sperimentale; sue cose su siti e riviste tra cui Satisfiction, Psychiatryonline, Puntocritico, GAMMM, Compostxt, Slowforward, Utsanga, L’estroverso, Critica Impura, Il cucchiaio nell’orecchio, Nazione Indiana, Argo on line, Gorilla Sapiens Finzioni. Desideranze: Per caso, guarire. Per errore, chapbook edito per Minima ed., 2023; Partecipazione a BAU 19/2023, contenitore di cultura contemporanea, Viareggio, 2023 e “Civico 23” rivista in scatola; Errori (I), (premio poesia BolognainLettere, 2023), 2023, Puntacapo ed.; Un lungo momento di assenza (premio narrativa Malerba 2022), 2023, MUP ed.; Percorsi Creativi, pratiche di psicoanalisi laica (saggio, coautore e curatela), Meltemi, 2022; di fantasmi e stasi. transizioni (poesie, postfazione Gabriele Frasca, Arcipelago Itaca, 2017); Il 23 agosto, un piattello di segreti (romanzo, Eretica, 2018); Un ronzio devastante e altre cose blu (racconti, prefazione Paolo Zardi, Terra d’Ulivi, 2018); La cosa (racconti, Ensemble, 2020); Pagina bianca (poesie, Miraggi ed. 2020); è in La parola informe (a cura di S. Caporossi, Saya, 2017); in Dizionario di Counseling e di Psicoanalisi laica (Clinamen, 2018) e in Counseling Psicoanalitico e Istituzione. Politiche e pratiche del counselor a orientamento psicoanalitico (Editrice Aracne, 2019). Finalista Premio Pagliarani poesia inedita 2017; finalista Premio Tirinnanzi poesia edita 2018; vincitore Premio Nazionale Paul Celan 2018; vincitore premio Malerba 2022; vincitore premio InediTo 2023; vincitore premio BolognainLettere 2023; finalista Premio Montano 2024. Situazioni: Voceluceburattini (poesia e videoinstallazione, giugno 1998, Arsenale Cult, Pisa); Lettura di Maschere (poesia e videoinstallazione, luglio 1998, Pontedera); Gli Assenti, tre atti sul concetto d’assenza (installazione video-poetica e performance, dicembre 1998, Teatro del Tè, Pisa); performance musicale e videoproiezioni di opere digitali (29 gennaio 2003, Centro Culturale IMAGO, Pisa).



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