Due poeti allo specchio (Annalisa Mercurio e Khan Klynski)

Ceramica Artigianale di Antonella Giannuzzi


Uno scritto a quattro maRi

non ho più labbra da donare alla carne
dopo aver nascosto tra trama e ordito i tuoi nodi scalzi
non ho che vertebre di fango
in attesa sul tornio;
resti d'una voragine
che non trovano balsamo
negli spigoli della notte
mentre un bruire d'anime
segna inesorabili assenze
dammi una bocca da imbastire ridente
con la prudenza d'un rovescio di pioggia,
fossi già morta
cara tramoggia,
come le lingue arrotolate al catrame
in direzione ostentata e contorta,
ciò che riposa nelle anguste cantine
di certi borghi accarezzati dal bosco,
quell'evidenza di rottami,
due viandanti,
che spreme sigarette sugli avanzi,
fragili amanti
lascio le vestigia
la tenuta d'un coltello
orfano di manico
per le strettoie del silenzio
e della parola ingoiata
incisioni ridotte in cenere
dall'aspersione del sale
e dal mormorare scomposto d'atavici princìpi
in un precipitare che strappa il senso al verbo
t'affido il mio colliquare solitudini sulla ferita
sotto l'occhio che domanda
a chi affidare sutura
cos'hai da darmi
cuor di cristallo
se non ti offro le ragioni del metallo,
forse lo spago ripulito dal discorso,
ciò che conosco,
un privilegio meritato
d'estrarre gli asterischi dal costato,
le geometrie eradicate al baluardo,
una menzogna che trasporti il lieto fine
verso un ritorno esattamente liberato

Annalisa Mercurio & Khan Klynski 
(per uno scritto a quattro mari)

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PER TANTO
(DUE POETI ALLO SPECCHIO - Khan Klynski e Annalisa Mercurio)

ci mentivamo d'urgenze,
in quattro quarti,
ai lati esausti di panchine affollare
per quante frasi fatte a cerchio
un nuovo inchiostro
(e di quel cerchio trattenuti sottopelle)
in corse alla pari sfidare i binari,
scovare le mappe indicate sui viali
a spostarci dai parchi alla fine del mondo,
dai tasti inventare alfabeti di rame
iniettare l'inizio d'un gioco di lampi
sul fondo di noie e lezioni di grandi,
spostare all'inverso l'inverno dai campi
ai nervi battenti su piogge incostanti
le piccole tracce a incollarci l'estati
ed ora in sogno non ritrovo un solo fuoco
mentre dal cielo riconosco le montagne
e questa strada mi tradisce ancora poco
per ogni prato che non ho baciato al sole

Khan Klynski

Mentivamo dicendo di non mentire
concentrati quel tanto da non sentire
un contrappunto d’inciampo
in parchi di foglie vergini e cirri potevamo nasconderci agli angoli di ogni curva
con sbuffi di treni a vapore negli occhi e cigolii di freni sul palmo delle mani
chiudendo palpebre percorrere strade con dita d’inchiostro
e perderci cercando tesori tra vertebre fiorite
nel calore dei metalli inventare lingue mute solo da guardare
e ora cadere in caleidoscopi che entrano centellinati dalle vene
aprire le schiene per respirare il tedio colato a terra
arare terreni per placare guerre tra stagioni
e riporre l’estasi a “nervi battenti su piogge incostanti” (1)
la custodia delle braci non fa rumore quando
profili d’orizzonte s’inchinano a nuove prospettive
dove rinato planerai a volo d’uccello
e cadrà la tua bocca
su ogni prato che non abbiamo baciato al sole
promettendo di non morire

Annalisa Mercurio

(1) versi di K.K

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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Annalisa Mercurio nasce a Rimini nel 1969.
Nel 2000 si trasferisce in Puglia, dove tutt’ora vive con il marito i due figli e un cane.
Questa terra segna il suo verso, così come lo segnano gesto e corpo.
Danzatrice classica e contemporanea, sente la scrittura come estensione della propria fisicità.
Complice il lockdown, nel 2020 dedica maggior tempo alla lettura, allo studio (in particolare a quello delle lettere ebraiche) e alla scrittura. Nello stesso periodo decide di salvare i propri scritti e aprirli al pubblico.
Pubblicazioni:
Lit-blog “Le parole di Fedro” (Dicembre 2020, Novembre 2021, Marzo 2022, Aprile 2022, Luglio)
Compare tra gli autori della silloge “Tra un fiore colto e l’altro donato” Aletti editore (2021)
“Il Lucano Magazine” rubrica Poeti e versi (Luglio 2021)
“Poetarum Silva” (Novembre 2021, Dicembre 2021)
“Franco Genzale” rubrica Dentro l’anima della poesia di Emanuela Sica, (Aprile 2022)
Premio speciale del Direttore artistico al Premio internazionale di poesia Culture del Mediterraneo 2022
Partecipa all’antologia “L’isola di Gary – paesaggi di guerra e pace” ed. Opera Indomita (Ottobre 2022)
A Gennaio 2023 entra a far parte della redazione del litblog Le Parole di Fedro dove cura la rubrica mensile “Figuracce retoriche”.
Nel 2023 pubblica la raccolta poetica “Muovimi il fiato” ChiPiùNeArt edizioni.
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Khan Klynski - all'anagrafe Michelangelo Giuffrida nasce in provincia di Bologna nel 1978.
Ritrova negli ultimi anni (dal 2014) l'amore per il colore, parola e fotografia analogica. Riprende un percorso di ricerca attraverso lo studio della materia, dello scritto e pellicola, dal concettuale verso l'astratto. Astratto come spazio inesplorato dove potersi liberare e rivisitare la realtà senza più filtri, vissuto in sintonia nell'uso e abuso delle parole. Vive la strada, casa e sentiero d'un quotidiano doloroso e deformante passando dallo scritto poetico a racconti innescati da flusso di coscienza, un rifiuto della punteggiatura poi ridimensionato all'essenziale, alcune piccole pubblicazioni, mostre come terra d'oltre confine.
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