Quattro inediti di Francesca Innocenzi

 


la me bambina è trepida
si sente vacillare senza appiglio
il corpo è cosa che sobbalza
lo sovrasta una cresta di vertigine.
Quando il nastro della strada
apre il fianco al litorale, lei si sposta
sorpassa la linea del visibile. Pensa
agli uomini che attraversano il mare

uomini bambini
facce allungate e scure
con scosse senza gesto rovistano
nei corpi, nervi cartilagini ossa
in scampo di tramonto.
Di qua e di là dei confini, dicono
dilagano frontiere oscure e benedette
dove asfissie e spasmi
atrofie ecchimosi gelo sono vie
per la salvezza.

l’agorafobia percuote il ritmo del respiro
come quando un flusso di luce si frantuma
in singhiozzi di fotoni a intermittenza.
La figlia corre al chiuso
discioglie nei muri i segnali di nebbia.
Il padre, racconta
a diciotto anni si aggrappava ai pali
per non seguire in quota gli aquiloni
biancoruvido lascito di sangue.

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NOTE BIOBIBLOGRAFICHE

Francesca Innocenzi è nata a Jesi (Ancona). Laureata in lettere classiche, è dottoressa di ricerca in poesia e cultura greca e latina di età tardoantica.
Ha pubblicato la raccolta di prose liriche Il viaggio dello scorpione (Il Filo 2005); la raccolta di racconti Un applauso per l’attore (Manni 2007); le sillogi poetiche Giocosamente il nulla (Edizioni Progetto Cultura 2007), Cerimonia del commiato (Edizioni Progetto Cultura 2012), Non chiedere parola (Edizioni Progetto Cultura 2019), Canto del vuoto cavo (Transeuropa 2021); la plaquette Formulario per la presenza (Edizioni Progetto Cultura, Quaderni di poesia Le gemme, 2022); il saggio Il daimon in Giamblico e la demonologia greco-romana (Eum 2011); i romanzi brevi Sole di stagione (Prospettiva 2018) e Diario di una stalker mancata (Edizioni Progetto Cultura 2022). Nel 2023 è uscita in Romania la plaquette bilingue Halou de toamnǎ/ Alone d’autunno per Edizioni Cosmopoli di Bacǎu.
Per Edizioni Progetto Cultura ha diretto una collana di poeti esordienti, «La scatola delle parole», tra il 2007 e il 2012, e curato alcune pubblicazioni antologiche, tra cui Versi dal silenzio. La poesia dei Rom (2007); L’identità sommersa. Antologia di poeti Rom (2010); Il rifugio dell’aria. Poeti delle Marche (2010). È redattrice del trimestrale di poesia «Il Mangiaparole», della rivista online «Poesia del nostro tempo» e collabora con vari blog letterari con recensioni e articoli sulla poesia greco-romana e contemporanea. Ha ideato e dirige il Premio di poesia Paesaggio interiore ed è direttrice artistica dell’omonimo Festival.





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nella terra di transizione

ori e astri pendenti dal soffitto

e un ciglio voltato di sbieco

mentre le sinapsi implorano

abbandono.

Un messaggio lanciato nell’etere

dentro un tramestio di onde

incontrollate.

Il fiato oltre la corda

in dirittura di voce, il passo

che vuole restare.
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