Dialoghi poetici coi Maestri - 50. Rainer Maria Rilke (2)


Canto d'amore

E come tratterrò l’anima mia,
perché la tua non sfiori?
Come la leverò verso altre sfere,
dove tu piú non sia?

Oh, celarla vorrei presso qualcosa
che si smarrisse in buia solitudine,
in un angolo ignoto e silenzioso
che non vibrasse più quando rivibrano
gli abissi tuoi!…

Ma tutto ciò che appena ne disfiora,
ci prende insieme al pari dell’archetto
che da due corde trae solo una voce.

Su qual strumento, ahimè, siamo noi tesi?
E chi lo regge e suona?… Oh melodia!

Rainer Maria Rilke
Tratto da “Nuove Poesie, in 
“Liriche scelte e tradotte da Vincenzo Errante”, Sansoni, 1941
(Traduzione di Vincenzo Errante)


Canto d'amore

Son nato dal tratto storto
d'un pennino antico
e m'ha raddrizzato
lo stesso tuo canto;
il bicordo dell'anima mia
con la voce dell'assenza. 

Per questo nelle notti d'estate
s'abbraccia la dea velata 
che abita le mie iridi 
al monotòno dell'assiolo.

Si compone di più voci
quella prece che pare una
solo a chi non sa cogliere 
il fruscio di un'anima celata
dietro i lini d'un ricordo sacro.

Sergio Daniele Donati
Inedito 2023

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NDR: Potrete trovare un altro dialogo poetico con Rainer Maria Rilke a questo link
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