Due poeti allo specchio (Donato Nitti e Sergio Daniele Donati)


Molti fiumi ho attraversato
alla ricerca di prodigi ed incanti
sussurrando inevitabili versi
ogni volta meno sorpreso.
Svanisce il tuo profilo
come la memoria con l’ultimo testimone
l’arcobaleno dopo la pioggia
un sogno che nessuno sogna
i riflessi sul mare dopo il tramonto.
Molti fiumi
ho attraversato
o forse un solo fiume
Molti libri ho letto,
o forse un solo libro.
Molti uomini sono stato.
O forse un solo uomo.

DONATO NITTI - INEDITO

NOTA BIOBIBLOGRAFICA

Donato Nitti, nasce, studia e vive a Firenze. Sagittario ascendente acquario, viaggia molto, soprattutto in Cina. Avvocato con una passione per il diritto dell’arte, un dottorato di ricerca, alcuni incarichi di insegnamento in università di Shanghai. Un amore per la filosofia esistenzialista ed uno per il buddismo giapponese, inizia a scrivere nel 2010, all’inizio soltanto per sé. La pandemia è un momento di riflessione, e nel tempo dilatato di quei momenti matura l’idea di pubblicare una raccolta di versi. Dall’incontro con Mariella Bettarini vede la luce la raccolta Altri universi imprevisti (2010-2022), pubblicato da Gazebo alla metà del 2022, vincitore del Fiorino d’argento al XXXIX Premio Firenze. Nell’estate 2022 inizia a dipingere per fare poesia visiva, si scopre di essere attratto dalle profondità degli sguardi femminili, che traduce in colori, luci ed ombre sulla carta e la tela. Nel gennaio 2023 la prima mostra, e da allora un continuo avvicendarsi di gallerie e mostre tra Milano, Barcellona, Roma, Firenze, Spoleto, la Versilia, Londra e, per non farsi mancare niente, il Metaverso (ma esiste davvero?). L’attività di ricerca giuridica l’aveva portato a studiare, fin dal 2018 (prima che diventasse di moda, tiene a sottolineare), l’influenza sull’arte dell’intelligenza artificiale, che ha sperimentato per presentare in alcuni convegni ed articoli come possa essere un mezzo per aumentare la creatività umana. Rugbista in gioventù, una maglia azzurra da terza ala nelle nazionali giovanili, oggi maratoneta e ciclista, ricerca la fatica fisica per entrare in contatto profondo con la propria coscienza e, forse, per fare un po’ di scena. Console onorario dei Paesi Bassi a Firenze, nella vita fa molte cose, qualcuno dice troppe. Ad esempio, togliendo inevitabilmente tempo al sonno e alla pittura, è componente delle redazioni della rivista di letteratura L’Area di Brocapotete trovarla qui ) e della rivista di filosofia e scienze umane Le voci di Sophia. Ha già scritto il suo epitaffio: “Non conosceva le mezze misure”.

            M'hanno attraversato, 
            ordinate da chissà quale
            demone maligno,
            scosse e correnti;
            parole dei miei deserti
            e silenzi di terre carsiche.

Sulla cresta dell'onda
brilla sempre la luce 
della speranza perduta
d'evanescenza dal mondo.
Eppure quello stesso mondo
ha continuato a darmi lo stesso
tedioso nome. A me,
che avrei voluto chiamarmi
Amos o Davide, ha donato
il segno della servitù.
E la mia domina, la parola, ride
del mio ostinato rifugio
nel sogno; nell'altrui sogno.

Parlano tutti del grande ritorno,
ma io non torno
perché mai fui capace
di fuggire a me stesso.

Un uomo -  dici.
Un petalo; nel fango - rispondo.

SERGIO DANIELE DONATI - INEDITO

PICCOLA NOTA BIOGRAFICA

SERGIO DANIELE DONATI, nasce a Milano e lì vive (e muore) sinora. Sa tenere in mano una spada ma balbetta e inciampa nella parola ogni volta che sente il desiderio di dire. A volte vola alto, ma i lividi sulle sue braccia e sul volto dimostrano la sua scarsa competenza negli atterraggi morbidi. 
Ha pubblicato qualcosa, ma molto più spesso ha reso privato e inaccessibile sé stesso dietro le sue stesse parole. 

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