Era l'ora (Oblivion)


Era l'ora dei riflessi strani
dell'intuizione di destini
lontani, d'una calma 
che allerta, d'una penombra
che penetra i midolli 
e risveglia l'olfatto.
Era l'ora del passo
di gatto, della stasi
delle cose, d'un battito
cardiaco lento; 
d'un tango di lenimento. 
Era l'ora
in cui dissi quel nome
e lo squarcio del cielo
fu boato; e per me,
che non potevo dirmi
ancor nato, 
fu il vagito di chi sente 
- per sempre presente -
la tirannia d'una voce;
assente.

Foto e testo - inedito 2023 -
di Sergio Daniele Donati




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Commenti

  1. Una “ musica” strana, sincopata, data dal serpeggiare lento e spezzato delle rime al mezzo, dalle continue cesure.
    Italo Cirene

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  2. Effettivamente con la musica la poesia crea un'atmosfera incredibile. Bellissimo testo, soprattutto il finale. Sentire presente la tirannia di una voce assente. Quanto sa essere tirannica l'assenza di qualcuno. E il battito cardiaco lento rende più profonda qualsiasi emozione, amplificata dal rumore dei passi nella notte. Barbara Rabita

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