Due poesie di Denata Ndreca in occasione della Festa della Mamma

 



1
Sublime

È lì che sono piegate
le notti insonni,
le lenzuola bianche ricamate della nonna,
il profumo invadente della lavanda viola,
l’odore inconfondibile del tabacco
conservato nella busta di carta marrone,
le unghie ingiallite,
il tic-toc di un vecchio bastone.

È lì che posano
i sogni di una gioventù lontana,
il corredo dentro il bauletto,
la camicia da notte
che aspetta la sua prima volta.

È lì,
è lì che sono piegate
le giornate stese sotto il caldo sole
di un’estate che lascia il posto all’inverno.

È lì piegato, l’immagine
di quel ventre gonfio di te,
di te
quando eri piccolo.

È lì che sono piegate le tue gioie,
i tuoi dolori,
la tua – sua paura,
i tuoi – suoi amori.

Lì,
nelle rughe del volto sublime 
di tua madre.

2
Fiore bianco

Stanche le mie mani stringono vuoto.
Ora, grigia è di già la mia fronte.

Tu sempre fresca – madre –
fiore bianco
nato nella valle del mio monte.


NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE

Denata Ndreca– Scutari 1976. Poeta, scrittrice, giornalista albanese, interprete, pedagogista. Ha pubblicato diversi volumi di poesia: “Intorno a me”; “Senza Paura”; “Un faro nella nebbia”; “Tempo negato”; “Calicanto” “La Ragazza del Ponte Vecchio”; testi di letteratura per ragazzi: “La carrozzina magica”; “Sono io”. Fa parte in varie Antologie di poeti contemporanei italiani. Alcune opere sono state tradotte in inglese, francese, spagnolo, thailandese e in albanese. È vincitrice di importanti riconoscimenti e premi letterari internazionali e nazionali. Si occupa di diritti umani. Collabora con vari quotidiani nazionali e internazionali.
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