Ebraicamente

«Mother and son» di Sergio Daniele Donati

L'ebreo non chini mai la testa
davanti all'uomo
- così è detto -
ma sappia coprirsi il volto
col mantello sacro,
con gesto pudico, se percepisce
una voce sottile di Silenzio
nel brusio della Vita.

Lo stesso gesto
- aggiungo io - faccia il poeta
quando il suo dire
si trasforma in incaglio e balbuzie.
Parola e Silenzio si liberano
da catene arrugginite,
a volto coperto
tra il caldo delle lane
e i ricami delle sete.

Il piccolo rivela l'intreccio,
scioglie il bandolo del limite
e lo tramuta in canto.
A volte è bene tacere,
non per assenza di parola,
ma perché la sua cacofonia
- in testa -
divenga armonia per lo sterno.

L'uscita del popolo dall'Egitto
fu un grande silenzio,
così sia la poesia
per chi sa che scrivere
è sempre più
rinunciare alla parola
che ostentarne una falsa potenza.



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