Dialoghi poetici coi Maestri 25. - Cees Nooteboom

Cees Nooteboom - Immagine di repertorio

Di tutti i ritmi trovò giorno e notte
il più bello. Uno, due, e grazie a Dio
niente tre. Venne solo dopo, quando
tutto fu finito, una cifra oscura

travestita da zero. Come nasce
un'opera d'arte? Quando comincia un mottetto,
una poesia, una luce che appare senza fonte?
Chi pensa un primo verso prima di pensare?

Oppure: come da una palude di riflessi, una
lotta nel fango tra un allora e un immaginario ora,
sorge quell'unico, visibile istante
in cui il tempo non misura

quel che svanisce

(Cees Nooteboom- tratto da L'occhio del monaco Einaudi, Torino, 2019)

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Due
Il due scolora e opera una scelta
tra il passo di ritorno
e l'inciampo nell'ignoto.
Percorre entrambe le vie 
lo sguardo del poeta
quando attende un fremito 
del polpastrello per dire
del tempo trascorso
a sublimare - in parola - 
la propria tacitazione.

(Sergio Daniele Donati - Inedito 2021)
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