Azzurre attese - Il segno nella pratica



Dedicata a mio figlio, 
il cui nome mi accompagna dal mattino, al risveglio, fino all'entrata fatata, la sera, nel mondo del sogno.

Dedicata, al "maestro bambino" del mio ultimo seminario, e al suo saggio passo delicato nel mondo più sottile che io conosca. Quello della trasformazione.

Dedicato alla "bimba madre" che difendo da se stessa e dal mostro che la minaccia. Che i suoi occhi velati di lacrime possano finalmente sorridere ad un cielo stellato.
 
Dedicata al bimbo che fui e che ancora respira dentro di me. Che possa per sempre trovare pace, sogno e sorriso nel mio stesso abbraccio. 

Quattro infanzie, quattro incontri, che hanno fatto che io non fossi più lo stesso di prima.
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Viola, come la striatura del cielo prima della notte, figli del mondo, sono le pergamene dell'odio. Imparerete, leggendone i freddi venti, a rifiutarne il fascino e a trasformarne il segno.

Rosse, come melograno aperto, figli del vento, sono le pergamene dell'amore. Imparerete, leggendone i caldi semi, a lasciarvi cullare da antichi sospiri fatati.

Verde tenue, come prima foglia di primavera, figli della speranza, sono le pergamene segrete del sogno. Imparerete, leggendone le vene e la linfa, a decifrare linguaggi antichi, accessibili solo a chi cammina, con passo felpato di lince, nei boschi eterni del Silenzio.

Ma ora tacete e chiudete gli occhi per il tempo di un lungo respiro. Shhhhhh. Ascoltate mentre avanza lento il segreto colore che ho da rivelarvi, in un bisbiglio all'orecchio.

"Azzurre, come il cielo, come il mare, sono solo le pergamene del vostro Nome. Imparerete, figli della potenza creatrice, a custodirne il suono a lungo in voi, fino al giorno in cui, in un fragore di arcobaleno, o in soffio sottile come battito d'ali di falena, lo rivelerete al mondo.

E saranno galassie ridenti, su nel cielo, ad accoglierne il suono".   

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In foto Lucio Fontana
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