Un pianto declinato


Ecco il pianto declinato
in lingua antica;
ecco lo strozzo, l'impaccio,
l'ala spezzata, il tendine lasso.

Ecco il singulto, 
l'urlo costante 
dei "perché io,
perché proprio a me?".

Ecco il velo grigio fumo
la nenia sincopata,
incapace di consolazione,
il grido di un padre impotente.

Ecco, si fa poesia;
si fa poesia. 
Ora.
Per non vedere più.
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Testo - inedito 2025 -
di Sergio Daniele Donati 
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