Dialoghi poetici coi Maestri - 63 - Vittorio Bodini

 

Tanti anni

Noi abitiamo in una rosa rossa.
Passavano treni in corsa alla periferia
- un gomito sonoro -
e tutto il resto era un fermento di cieli.
Un meriggio d'inverno, col sole su un muro bianco,
riconoscemmo la nostra amata calligrafia.
Chi avrebbe mai pensato
che voi scriviate come un'ombra d'alberi,
come i pettini freddi
con i denti coperti di capelli!

(S'era in pena per voi.)
Così passammo la notte.

Vittorio Bodini - Tratto da "Altri versi" (1945-47)


Quel giorno

Il giorno in cui riconobbi 
il tratto incerto
di una calligrafia a me familiare
sulla corteccia di una betulla
la cui epidermide bianca 
era macchiata dalle sbavature
di un inchiostro bambino,
quel giorno, dicevo, compresi
- con la grezza sapienza dei midolli -
la debolezza di ogni nostra articolazione
e la tenace tensione del ramo verso l'alto.

È il peso dell'indicibile, sai,
che ci impedisce di seguire 
una linea retta e verticale
verso l'infinita area 
bianca dei significati.
La parola, come fumo sacrificale, 
sale a spirali grigio azzurre 
verso orecchie divine,
e ogni nostro dire 
si stempera nel mutismo solenne 
di un firmamento di stelle morte.

Quel silenzio, che tu ben conosci, 
è il padre del mio di ora,
e, no, non dirò altra parola
al mondo delle betulle che non sia
su una lingua respinta a terra,
a succhiare come radice
nutrimenti minerali per tornare 
a esser degna d'ascesi. 

Sergio Daniele Donati - inedito 2023
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