Quattro poesie di Maria Pia Latorre

I Grigi

I Grigi del cielo…
trasudo domande
come tuoni senza voce

S’inabissano piogge
di schegge in delirio

Girotondi di moire
al trionfo della morte
beffarda:

un palloncino
pronto a sfuggir
di mano

se mi assale il dolore
mi tolgo di dosso la vita
e sono prato e cielo

(Da “Gli occhi di Giotto”, 2018)

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L’inciampo

Inciampai in un filo d’erba
(non lo avevo visto!)
e capitombolai
tra risa di scherno,
un verde inciampo
sul far della sera
che portava primavera
    Inciampai in silenzio,
    senza urlare
    riprendendo il passo
    in volata,
    cercando di andare
    comunque
    a meta
Inciampai
che era martedì
e avevo lasciato il forno acceso
e perso chiavi e cellulare
e non ne potevo più
di tutta quella fatica
bruciata nel niente
    Se il mondo ti fa lo sgambetto
    perché d’improvviso
    ha cambiato verso di rotazione
    e i tg non ne danno notizia,
    come fai a non cadere, mi dicevo?
    E così è stato naturale
    accucciarmi nell’incavo del tuo
    dolore
    e sorridere comunque, amore
Perché nel grembo della vita
ci tocca stringere tra i pugni
scarne farfalle bianche
e combattere il destino,
rinnegare il ventre che
ci generò
e ancora
addormentarci in onde
di calore
rigenerarci nell’abbraccio rosa
esili passeri
sul filo dell’attesa

(Da “Flamenco e cioccolato”, 2022)
______

Ma che bella giornata di pioggia!

Del vento la lentezza agile
cerca ripari in nidi di foglie
Meteoriti atterrati o faldoni
archiviati ci toccano in sorte

Quanto conta un’assenza rubata?
Sanno le nuvole
la strada del ritorno?
Quanto conta l’assenza?

Se contorna profili di luce
nel silenzio che anima l’ombra
è parola che muta in presenza
Ore ed ore ad attendere il cielo
che discenda in fruscio
tra le nenie
a rubare carezze di vento

Tornerà il domani di sempre
chiedo solo un giorno di pioggia
un tesoro di usate cartacce
l’infinito nel biondo bicchiere
il tuo roco stentato ‘va bene’
l’orizzonte un po’ spalancato
ed il sogno di una preghiera

(Da “Flamenco e cioccolato”, 2022)
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Pochi mesi, estratto vivo

Hai stelle negli occhi

e una domanda che
balbetta un gioco da fare
Guardarti così
muti
dirti che siamo per il tuo domani
a mescolare detriti e polvere di stelle

(Inedito 2023)

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Note bio-bibliografiche

Maria Pia Latorre (Bari, 1964)
Insegnante, autrice di narrativa e di saggi di letteratura giovanile, è stata cultrice di Letteratura dell’Infanzia presso l’Università degli Studi di Bari. 
Ha frequentato la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, interrompendo il percorso di studi per motivi lavorativi. 
Svolge attività di promozione alla lettura e alla poesia. 

Tra le pubblicazioni per ragazzi: Raccontinascensore, 
Strade Strambe, 
Lo spettro di Azzurrina, 
Tutti con Ago, 
Pasticcio di Fata, 
Vai Ivan, 
Non capisco l’asterisco, 
Sbocciano guai, 
Stelle controvento, 
Olè che tele!, 
Un gol da gigante, 
In viaggio con Eco. 

Ha collaborato a diverse collettanee, tra cui Fiabe ecologiche,
Progetto lettura-Scrittori per ragazzi dei nostri anni,
Puglia ieri, oggi e domani,
Letteratura per l'infanzia in Puglia,
So dire di no,
Legalità,
Racconti di pace. 

Tra i saggi:
Muovere il Sud: Daniele Giancane, studioso e scrittore di letteratura per l’infanzia. 
È presente nell’Enciclopedia delle donne. 
Ha partecipato ad esperienze di didattica della scrittura, a cura di Cosimo Laneve, in Quaderni di didattica della scrittura (di C. Laneve, Carocci editore). 
Scrive su riviste di poesia e di letteratura, tra cui 
Pagine Giovani (del GSLG),
La Vallisa,
Corriere Nazionale,
Interzona,
Quotidiano di Bari,
Gazzetta dal Tacco. 

Ha all’attivo oltre trenta pubblicazioni tra racconti, saggi e sillogi poetiche. Tra le raccolte di poesie: 
Gli occhi di Giotto (I e II edizione), con prefazione di D. Giancane, 
L’enigma dei Crochi, con prefazione di A. Santoliquido, 
Flamenco e cioccolato, con prefazione di G. A. Palumbo. 

Sue poesie sono presenti in antologie, tra le quali 
Di questi anni io canto, 
La rugiada delle piccole cose, 
Odi alimentari, a cura di D. Giancane, 
Poesia in forma di rosa, di Elena Diomede, 
La vita in una boccia, di L. di Francesco, 
Kief Book, di A. Chieffo. 

È presente in The Tiger Moth Review (n 9, Pennsylvania, USA, 2023). 
È stata antologizzata ne La poesia delle donne in Puglia, di D. Giancane. 
Ha conseguito riconoscimenti in diversi concorsi, tra i quali Premio della critica al Torneo dei Poeti, Pulsano (Ta) 2021.  
Ha curato Esplosioni di senso ( Padùcompany wordpress), le collettanee L’isola di Gary (2021) e L’isola di Gary - Paesaggi di guerra e di pace (2022). 
Ha partecipato a trasmissioni in streaming, a cura del gruppo di poesia Versipelle. 
Sue poesie sono state tradotte in inglese, greco, spagnolo e polacco. Cura la rubrica di poesia Pane e Quotidiano sul Quotidiano di Bari. 
È membro di Giuria ed editor del Concorso nazionale Con Giorgia per la vita; è stata coordinatrice del Concorso nazionale di letteratura Maria Ruggieri, 2022. È coordinatrice del magazine Materìa, della Gazzetta dal Tacco.
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Commenti

  1. Accade sovente , anche al lettore, benchè curioso ed attento, ma non specificatamente formato,che l'universo poetico si presenti con angoli oscuri, con percorsi accidentati e con declinazioni ermetiche, che nel loro compleso lasciano interdetto il viaggiatore e lo allontanano dall'esperienza.Questo fortunatamente non accade sempre e la Posia di Maria Pia Latorre ne è solido esempio.
    Raffinata disegnatice di emozioni, riesce a parlare al lettore con inconsueta forza comunicativa; il destinatario del suo dire viene preso per mano ed accompagnato con passo sicuro su territori personali, onirici, talvolta trascendenti, ma comunque con sguardo attento e disincantato alla quotidianità.
    Latorre ci offre una lente attraverso cui vediamo , con occhio diverso, ora una nuvola, ora un filo d'erba, ora un ricordo; il coinvolgimento personale del lettore è potentissimo, perchè la narrazione dell'Autrice riconduce , sempre, al " qui ed ora" ; ed il lettore percepisce le Sue considerazioni come fossero proprie, ne resta coinvolto, le accetta come un bisbiglìo amichevole, a ricordare la magia della parola e della vita.
    Persino nella dimensione autobiografica, spesso presente nella Poesia di Latorre, il lettore riesce a ritrovare luoghi familiari, a riprova, ancora una volta, del contatto stretto che l'Autrice riesce a stabilire con " l'altro ".

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    1. Grazie un commento che rende onore alla bellezza dei versi della poeta

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  2. Le poesie s'adagiano tra "prato e cielo". Toccano i nostri cuori. Ci riempiono di carezze che scendono come la pioggia per trovare riposo in un nido di foglie. Un lessico poetico incisivo. Una voce che brilla di luce propria.

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    1. Grazie davvero per questo meraviglioso commento

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  3. Non sfugge in questi versi come il quotidiano e l'esperienza personale si aprano ad un respiro ampio e coinvolgente. Ogni " inciampo" diventa occasione di sguardo poetico che con pensosa leggerezza, con voce intima e sincera, coglie sempre il miracolo della vita.

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  4. Non sfugge in questi versi come il quotidiano e l'esperienza personale si aprano ad un respiro ampio e coinvolgente. Ogni " inciampo " diventa occasione per lo sguardo poetico di aprirsi con pensosa leggerezza e con voce intima e sincera al miracolo della vita.

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  5. Che fosse molto brava lo sapeva il mondo intero. Complimenti ancora.

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