Due poeti allo specchio (Rossana Nicotra e Sergio Daniele Donati)


Nel Nadir 
si piega sul corpo pesante, dorme sente
l’odore di morte. È un animale
in agonia, non vede 
che è stato amato come ha dettato
l'universo
che l'ansia e la voglia di vivere
sono un'unica spinta. Che morto non è.    
Nadir perdonaci
perchè non sappiamo riconoscere
il profumo della rosa che raggiunge 
la sua mano
che il movimento della lontananza
ci viene incontro. Gettaci
come cenere dal punto più alto.
Ricomponici nel canto caduto.

(Rossana Nicotra - inedito 2023)


A volte chiudo gli occhi
- sempre troppo aperti
a fissare il vuoto dell'illusione.
Li chiudo per sentir il chiodo
che mi trapassa la retina,
e il peso della palpebra
sulle mie orbite irritate
da una luce che - lo sai -
non m'appartiene.

E poi cado
come corpo morto cade
senza nemmeno il conforto
d'un Vate che 
di quel mancamento segni 
linee d'eroismo poetico.

Eppure, quando riapro gli occhi,
è proprio di rosa il profumo
che sento tra le nari.
Ed è un coro divino, 
sottile e caldo 
- lo immagino composto
di voci azzurre
e delicate come petali -
a ordinarmi: torna.

E io torno con sei milioni
di coppie di stelle nell'iride; 
e no, allora non piango, 
perché li sento sorreggere 
la volta del cielo anche per me
che sono incapace d'onorare
i loro nomi eterni.

Allora, sì, non piango
ma imploro per la mia balbuzie 
perdono a chi per primo 
si cela nelle cortecce della vita
per non chieder mai scusa.

(Sergio Daniele Donati - inedito 2023)

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